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Berlino da spiata a spiona Intercettata anche la Clinton

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Ignazio Stagno
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I servizi segreti della Germania (Bundesnachrichtendienst) hanno intercettato il telefono dell'ex segretario di Stato americano, Hillary Clinton, e quello del suo successore e attuale numero uno della diplomazia statunitense, John Kerry. Resa nota dai media tedeschi, la notizia ha sollevato un polverone di polemiche a Berlino, con reazioni fra l'incredulo e lo sconcertato. Si tratta dell'ennesimo capitolo dello scandalo intercettazioni che da oltre un anno monopolizza le relazioni bilaterali tedesco-americane. Da quando l'ex informatico della Cia, Edward Snowden, ha svelato che l'intelligence americana (Nsa) ha spiato i vertici della politica tedesca, arrivando a tracciare le telefonate della stessa cancelleria Angela Merkel, la Germania guarda agli Usa in cagnesco. Berlino non ha perdonato l'intrusione delle lunghe orecchie statunitensi fra le telefonate e le email dei cittadini tedeschi, men che mai le spiate ai danni della leader politica nazionale. GELO AI VERTICI Lo scoppio della crisi in Crimea aveva poi obbligato Angela Merkel e Barack Obama a incontrarsi: il presidente americano, pur senza offrire scuse degne di questo nome, aveva tentato un riavvicinamento. La Germania non avrebbe dovuto scandalizzarsi per una pratica che la Casa Bianca riserva a molti fra i suoi alleati. Obama era poi passato a sottolineare il ruolo centrale del governo tedesco nella soluzione della crisi fra Mosca e Kiev. Il caso sembrava raffreddarsi, allontanandosi dalle prime pagine dei giornali. A luglio, però, fra Berlino e Washington è sceso di nuovo il gelo: prima l'arresto di un dipendente dei servizi segreti tedeschi vendutosi agli americani, poi le indagini contro una talpa Usa dentro al ministero della Difesa tedesco. Merkel reagisce espellendo il capo delle spie americane dall'ambasciata a Berlino e riceve il plauso di tutto il Bundestag: memore dei mezzi della Gestapo prima e della Stasi poi, la classe politica nazionale si dichiara allergica alle pratiche di spionaggio. A quelle degli altri. Perché secondo quanto riportato dallo Spiegel e da un coro di giornali tedeschi, lo scorso anno il Bnd ha intercettato una telefonata satellitare di Kerry; anni prima lo stesso era accaduto per almeno una telefonata del suo predecessore, l'ex first lady Hillary, colta in una conversazione con l'allora segretario generale dell'Onu, Kofi Annan. ANCHE ERDOGAN Una fonte del governo tedesco ha reso noto che gli ascolti sarebbero avvenuti una sola volta e che si sarebbe trattato di «un incidente». In effetti il Bnd era impegnato in una campagna di spiate ai danni della Turchia, paese, al pari degli Stati Uniti, membro dell'alleanza Nato. Vatti a fidare dei tedeschi. «Mettere sotto controllo il telefono della cancelliera Angela Merkel è stato assolutamente sbagliato». Lo aveva detto proprio poche settimane fa l'ex senatrice dello Stato di New York in un'intervista allo Spiegel. Hillary stava presentando a Berlino il suo libro di memorie, «Hard Choices» (Scelte difficili). Con quelle parole l'ex first lady marcava il suo progressivo distacco dalla politica estera della «colomba» Obama, posizionandosi al centro dello schieramento politico americano. La Merkel ha restituito lo sgarbo agli Usa, sgambettando anche l'unico pezzo grosso che si era apertamente scusato. Opposizioni infuriate. «È incredibile che dopo un anno di discussioni sullo scandalo Nsa apprendiamo solo adesso che i nostri servizi hanno attivamente spiato nazioni alleate», ha detto la leader dei Verdi, Simone Peter. Lo Handelsblatt riporta le parole del capogruppo della sinistra social-comunista Die Linke, Jan Korte, secondo cui «è abbastanza chiaro» che il Bnd è diventato un operatore autonomo all'interno dello Stato. «Chiediamo un chiarimento immediato» in Parlamento ha sferzato Korte. E Kerry si sarebbe già fatto sentire con il suo omologo tedesco, Frank-Walter Steinmeier, per aver chiarimenti sulla vicenda. Non è dato sapere se ha usato ancora il telefono. di Daniel Mosseri

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