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Grecia, Goldman Sachs: "Si rischia che le banche blocchino i conti correnti"

Ignazio Stagno
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La Grecia torna a far tremare l'Europa. E ad Atene rischiano di far la fine di Cipro. Uno studio della Goldman Sachs parla di una probabile interruzione dei flussi di denaro dalla Bce alle banche locali greche. Una misura estrema dettata dalle pressione dei creditori internazionali che spingerebbe le banche greche a impedire ai correntisti di accedere ai propri conti. Blocco dei conti correnti - Nel 2015 la Grecia avrà bisogno un extra gettito compreso tra i 6 e i 15 miliardi di euro. Se la Bce di Mario Draghi dovesse bloccare i finanziamenti alle banche locali, la situazione preciterebbe facendo rivivere l'incubo cipriota del 2013, quando i bancomat rimasero per giorni senza contante. In quell'occasione la Troika aveva erogato un prestito alla Laikì Bank con un aereo proveniente dalla Germania carico di denaro. Ora Bruxelles potrebbe mollare Atene al suo destino. Per evitarlo il governo greco, che sta andando a elezioni anticipate, dovrà mettere a punto altri tagli a stipendi, pensioni e varare nuove riforme su pensioni, salute e welfare. Gli errori - "Il Fmi avrebbe dovuto insistere immediatamente, a partire dall'estate del 2010, per negoziare con tutti i creditori una cancellazione del debito", commenta l'ex direttore del dipartimento Ue del Fondo Monetario Internazionale, Susan Sandler, che, in una intervista al quotidiano austriaco Kourir, accusa l'istituto di Washington di aver "ceduto nel 2010 a pressioni politiche" e, per questo, "è stato trascinato in un programma di assistenza, abbandonando le regole, quando tutti sapevano che le previsioni per la Grecia sono state troppo ottimistiche". Ora a quanto pare per Atene c'è il rischio di un 2015 con le tasche vuote...

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