Isis, la testimonianza di un ex prigioniero: "Il peggiore degli aguzzini era un tedesco"
E' tedesco, è stato prigionierio dell'Isis per un anno ed è riuscito a fuggire in circostanze misteriose. Nei suoi 12 mesi dell'orrore ha conosciuto James Foley e Steven Sotloff, i giornalisti Usa decapitati la scorsa estate. Inoltre ha assistito alle torture (e le ha anche subite), nonché a una fucilazione. Ora che è tornato in patria - la sua identità è top-secret - sta raccontando tutto ciò che ricorda ai magistrati tedeschi. L'uomo ha confermato ciò che si dice da tempo: tra gli aguzzini ci sono molti inglesi, americani, giapponesi ed europei. Anche tedeschi. Ed è proprio su uno di loro, su Philip Bergner, che la fonte rivela particolari inquietanti. Bergner è scappato in Siria nel 2013: dalla Ruhr ai tagliagole. E secondo l'uomo sfuggito all'Isis sarebbe proprio il tedesco Bergner il più brutale, cattivo, violento e insaziabile degli aguzzini. "Era uno dei più esaltati", spiega, tanto che "sarebbe morto in un attentato suicida vicino a Mosul". Nelle sue lunghe dichiarazioni, l'ex prigioniero dei fanatici del Califfato ha spiegato che come forma di tortura e terrorismo psicologico usavano anche pistole scariche. Inoltre, in determinate circostanze, preparavano le loro vittime alla decapitazione descrivendo per filo e per segno come li avrebbero ammazzati.