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Mediterraneo, l'allarme dalla Marina militare italiana: "Clima bellico, navi e sommergibili piazzati da India, Cina e Russia"

Andrea Tempestini
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Nel Mediterraneo si stanno disegnando scenari di guerra. A dirlo è stato l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina militare italiana, nella sua audizione presso il comitato Schengen sui flussi migratori. La previsione, riportata dal sito publicpolicy.it, è tremenda: "Stanno tornando forme convenzionali di guerra marittima, come si vede dagli investimenti fatti dalle Nazioni in giro per il mondo. Ad esempio nel Mediterraneo abbiamo navi indiane e cinesi e la Russia ha ripreso a posizionare i propri sommergibili nel Mediterraneo e nel Mar del Nord. Questo impone la ripresa dell'addestramento", ha spiegato De Giorgi auspicando l'unione delle forze, militari ed economiche, di tutti i paesi membri dell'Unione europea. Di fronte alla minaccia dell'integralismo islamico dell'Isis che da mesi sta tentando di conquistare terreno in Libia e nel Nord Africa (intanto l'Ue, per bocca della Mogherini, ha escluso l'ipotesi di intervento militare via terra), unita alla pressione dei migranti che a centinaia arrivano in Sicilia ogni settimana a rischio della propria vita (3.1419 morti nel 2014), servirebbe insomma una risposta congiunta. "Sono ottimista per la costituzione di un gruppo navale europeo e mi auguro sia a guida italiana", si sbilancia l'ammiraglio De Giorgi, secondo cui però le operazioni di soccorso dei barconi oggi avvengono in un "clima quasi bellico" o comunque di "uso della forza imminente e immanente".

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