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Papa Francesco vuole riformare il Papato: "Il Pontefice non è al di sopra della Chiesa". Più poteri ai vescovi

Giulio Bucchi
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Il fatto che il Sinodo sia sub Petro non vuol dire limitazione della libertà ma garanzia di unità. Ma soprattutto, rivedere il primato del Pontefice che "non è al di sopra della Chiesa". Parole forti e dal sapore rivoluzionario, quelle che Papa Francesco pronuncia nell'Aula Paolo VI in occasione dei 50 anni del sinodo dei vescovi. Proprio mentre in Vaticano si sta tenendo in queste settimane l'assise sulla famiglia, Bergoglio prende posizione sul cammino della Chiesa, il suo ruolo nel mondo e anche la sua organizzazione interna. Il discorso del pontefice è dirompente e va a colpire le fondamenta stesse dell'organizzazione ecclesiastica. "Nella Chiesa è necessario che qualcuno si abbassi per mettersi al servizio dei fratelli durante il cammino. La sinodalità ci offre la cornice interpretativa più adeguata per comprendere lo stesso ministero gerarchico", dice il Santo Padre, citando San Giovanni Crisostomo, e poi aggiunge: "Il Papa non sta, da solo, al di sopra della Chiesa, ma dentro di essa, come battezzato tra i battezzati, e dentro il Collegio episcopale, come vescovo tra i vescovi, chiamato al contempo, come successore dell'apostolo Pietro, a guidare la Chiesa di Roma, che presiede nell'amore tutte le Chiese". Usa la parola conversione per definire il compito della Cattedra di Pietro nella chiesa di oggi. "Serve una conversione del Papato", dice il pontefice argentino, definendolo un compito "necessario e urgente" per la vita della Chiesa. La missione che Francesco sente sulle spalle è quella dell'edificazione di una "Chiesa Sinodale". Il pontefice non manca, nel suo discorso, di tenere lo sguardo fisso al popolo di Dio che "è santo", perché "il gregge possiede un proprio fiuto per discernere le nuove strade che il Signore dischiude alla Chiesa". È proprio a quel popolo, secondo il Santo Padre, che bisogna guardare per confrontarsi sui temi della famiglia al Sinodo. "Come sarebbe possibile parlare della famiglia senza interpellare le famiglie, ascoltando le loro gioie e le loro speranze, i loro dolori e le loro angosce?", esclama Bergoglio riferendosi ai due questionari inviati alle diocesi di tutto il mondo. Le idee pilastro del suo pontificato emergono anche nel discorso di oggi. Mettersi in ascolto e camminare insieme è l'appello del pontefice, che spiega: "Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell'ascolto, nella consapevolezza che ascoltare è più che sentire. È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare". In una Chiesa sinodale, continua Francesco, "non è opportuno che il Papa sostituisca gli episcopati locali nel discernimento di tutte le problematiche che si prospettano nei loro territori. In questo senso, avverto la necessità di procedere in una salutare decentralizzazione". Da lunedì il Sinodo riprenderà i lavori. Il tempo dimostrerà se l'assise avrà accolto e recepito l'invito di Bergoglio.

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