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Libia, l'Onu: "Tremila soldati Isis pronti all'azione"

Giulio Bucchi
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Tra 2.000 e 3.000 soldati dell'Isis pronti all'azione in Libia: sono i dati, allarmanti, comunicati in possesso degli esperti dell'Onu. Secondo il dossier, il Califfato beneficia della sua notorietà in Iraq e in Siria, e pone "una minaccia evidente nel breve e nel lungo termine" nel paese dilaniato dal post-Gheddafi, diviso tra varie fazioni in guerra tra loro e ideale ponte verso l'Italia. "Urgenza di concludere l'accordo" - "La diffusione del Daesh (acronimo arabo del sedicente Stato islamico o Is, ndr) nell'Africa del Nord e la crisi dei rifugiati in corso nell'area del Mediterraneo richiedono progressi tangibili verso la stabilizzazione della Libia", ha non a caso scritto il nuovo inviato dell'Onu per la crisi libica, Martin Kobler, su Twitter. Nei colloqui con le parti libiche, Kobler ha "sottolineato l'urgenza di concludere il dialogo politico, firmare l'accordo e muoversi in fretta verso un governo di concordia nazionale". Nei colloqui, spiega, "ho visto un paese - ha aggiunto - stanco della violenza e della divisione". "A quelli che non sono ancora convinti dei risultati del dialogo - ha scritto inoltre Kobler su Twitter - dico che l'accordo fornisce una buona base per superare la crisi libica. Le loro preoccupazioni saranno affrontate meglio attraverso un governo forte e legittimo".

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