L'incredibile complotto della Cia contro Guareschi. Cos'hanno fatto gli americani a Peppone e don Camillo
"Caro Owen, credo che siamo riusciti a lasciare fuori The Little World of don Camillo…". Inizia così la lettera datata 1953 che nasconde il complotto della Cia contro Gino Cervi e Fernandel, in corsa per il premio Oscar nei panni di Peppone e don Camillo, il duo ideato da Giovannino Guareschi. I documenti custoditi negli archivi della Cia, riporta il Giorno, sono ora a disposizione degli studiosi e mostrano questo intrigo da piena Guerra Fredda. La pellicola - Il film girato nella Bassa padana sbanca al botteghino: l'incasso è di un miliardo e mezzo di lire (cifra pazzesca per l'epoca). Nella versione americana Orson Welles presta la voce al Cristo in croce che, nella chiesa di Brescello, dialoga con Fernandel-don Camillo. E' destinato a correre agli Oscar nei film stranieri. I servizi - Ma poi arriva l'ordine dei servizi americani: "Nella prima parte del 1953 un esecutivo della Paramount spedì una serie di relazioni alla Cia", spiega David Eldridge, docente universitario. Tutto ruota attorno a Luigi Luraschi, autore della lettera e referente della Cia nel mondo del cinema: "Mi sono mosso contro", scrive Luraschi. A non piacere è la coesistenza del sindaco comunista con il prete del paese. C'è la Guerra fredda e l'Oscar va al francese Giochi proibiti del regista René Clément. Il figlio - "Sono convinto che sia vera la notizia dell'ingerenza della Cia per impedire l'assegnazione dell'Oscar al film Il mondo piccolo di don Camillo, ispirato alle storie di mio padre, anche per il fatto che da quando se n'è parlato, non è mai stata smentita", spiega Alberto Guareschi, figlio dello scrittore: "Comunque quello che conta sono i fatti, cioè che il film ancora oggi funziona molto bene, pur senza l'Oscar, e lo stesso vale per il mancato Nobel per la letteratura, visto che le opere di mio padre continuano a viaggiare nel mondo con grande successo".