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Paradisi fiscali, 38 grandi testate pronte a fare i nomi dei grandi evasori

Nella mega inchiesta coinvolti 200 italiani. Tra i nomi celebri anche il tesoriere della campagna elettorale di Hollande e il commercialista di Tremonti

Sebastiano Solano
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di Sebastiano Solano Due milioni e mezzo di file. Un'evasione che si aggira tra i 21 e i 32mila miliardi di dollari. Circa 200 italiani coinvolti. Sono i numeri dell'inchiesta globale sui grandi evasori che possiedono conti off-shore nei paradisi fiscali di tutto il mondo. Coordinata dall' Icij, il consorzio internazionale dei giornalisti d'inchiesta con sede a Washington, è già stato definito il "colpo più duro mai sferrato all'enorme buco nero dell'economia mondiale".  Gli italiani coinvolti - Domani, venerdì 5 aprile, L'Espresso divulgherà i nomi di 200 italiani titolari di conti off-shore. ma qualche nome inizia già a circolare. Tra questi, Gaetano Terrin, all'epoca commercialista dello studio di Giulio Tremonti, che custodirebbe un trust alle Isole Cook. Ci sarebbe poi Fabio Ghioni, l'hacker dello scandalo Telecom. E i commercilisti milanesi Oreste e Carlo Severgnini, che hanno incarichi professionali nei più importanti gruppi aziendali italiani. La Deutsche Bank tra le banche coinvolte - Molte, ovviamente, le banche coinvolte dall'inchiesta. Come scrive L'IcjJ "dietro questo mega-sistema di evasione si nascondeva un'industria ben retribuita di prestanome, contabili, notai e banche", mentre ad essere coinvolti sarebbero "molti grandi istituti bancari mondiali", tra i quali figurerebbero la svizzera Ubs, l'altra banca svizzera Clariden, affiliata di Credit Suisse, e Deutsche Bank.   All'estero trema Hollande - Ma anche all'estero i nomi sarebbero altisonanti. In Francia, a finire nel vortice dell'inchiesta è Jean-Jacques Augier, tesoriere della campagna elettorale con cui Francois Hollande ha sconfitto il presidente uscente Nicolas Sarkozy alle presidenziali del 2012. Un'altra tegola per il presidente socialista, dopo quella dell'ex ministro delle Finanze Jerome Cahuzac, accusato di riciclaggio e frode fiscale, che ha ammesso tutte le colpe, scusandosi poi con i colleghi. Altre personalità apicali della politica e della finanza sono l'ex ministro delle finanze mongolo, il presidente dell'Azerbaigian, la moglie del vicepremier russo, la ex first lady filippina Imelda Marcos, fino alla collezionista d'arte spagnola baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza. A quanto pare, però, è solo l'inizio. La vera bomba deve ancora scoppiare. Tra i nomi l'ex-marito della Bardot - L'evasore tedesco più importante individuato finora dalle rivelazioni di "Offshore Leaks" sarebbe il defunto industriale e playboy, oltrechè ex marito di Brigitte Bardot, Gunter Sachs, suicidatosi il 7 maggio 2011, che avrebbe creato due società e cinque trust alle Isole Cook, ma altre sei a Panama, alle Isole Vergini ed in Lussemburgo. Il suo amministratore dell'eredità ha invece precisato che l'esistenza delle società in questione era nota al fisco tedesco "già dai tempi in cui il signor Sachs era in vita". Gli oligarchi russi - Un altro finanziere che ha nascosto i suoi beni alle Isole Vergini sarebbe l'oligarca russo Michail Fridman, che in queste operazioni si sarebbe fatto aiutare da Franz Wolf, 60 anni, figlio di Markus Wolf, il mitico e defunto capo dello spionaggio estero della Ddr. Nella lista ci sarebbero poi la moglie del vice premier russo, Igor Shuvalov, e due top manager del colosso russo Gazprom. Quattromila gli evasori americani - Tra i quattromila cittadini americani che avrebbero evaso il fisco, viene citata anche Denise Rich, autrice delle musiche delle canzoni di molte star famose come Celine Dion. La Rich, che a fine 2011 ha rinunciato alla cittadinanza americana e che vive in Austria, avrebbe depositato 144 milioni di dollari nel 2006 alle Isole Vergini

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