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Airbus: recuperati 17 corpi

Si indaga sulla velocità

Albina Perri
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Sono stati recuperati 17 dei corpi delle vittime del volo Air France, precipitato la settimana scorsa nell'Atlantico. A bordo si trovavano 228 persone, fra cui dieci italiani. Nonostante le difficoltà atmosferiche altri corpi sono stati individuati e potrebbero essere presto recuperati. La marina brasiliana ha mostrato ieri la foto di un frammento di un'ala con logo Air France. Alle ricerche - che hanno già permesso di raccogliere centinaia di oggetti e frammenti del velivolo - partecipano 14 aerei e numerose imbarcazioni, a cui da mercoledì si unirà il sottomarino nucleare francese “Emeraude”. Intanto, continuano le ipotesi degli esperti per spiegare la scomparsa dell'airbus. Tra queste ci sono l'errore umano, un collasso informatico, cause esterne o l'attentato terroristico, ma le indagini si concentrano al momento sui sensori del velivolo che misurano la velocità: “È l'unico elemento che hanno gli investigatori in questo momento”, ha detto il sottosegretario ai Trasporti Dominique Bussereau. “Ci sono state situazioni su Airbus, e forse anche su altri velivoli, in cui questi tubi non hanno più indicato la velocità perché entrati in un'area umida di bassa pressione, un'area di turbolenza” ha concluso Bussereau. Secondo il direttore dell'ufficio inchieste e analisi sull'incidente (Bea), Paul-Louis Arslanian, intervenuto in una conferenza stampa a Parigi, l'aereo avrebbe inviato in totale 24 messaggi automatici di anomalie durante l'ultima parte del volo. comunque prioritaria - ha detto il sottosegretario francese ai Trasporti Dominique Bussereau - la ricerca delle scatole nere: “Obiettivo principale è mettere le mani sui registratori di volo”. Operazione non facile, considerando sia la profondità del fondale marino sia che le scatole nere cessano di inviare segnali dopo 30 giorni.

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