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Daniel, 4 anni, morto di fame e botte "Ucciso dalla madre e dal patrigno"

Chiuso in camera, a sale e acqua e picchiato L'agonia del bimbo è durata almeno 7 mesi

Francesca Canelli
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Una vita breve, quella di Daniel Pelka, morto a soli 4 anni. Un'agonia lenta, causata da violenze e stenti a cui lo sottoponevano la madre e il patrigno. Secondo il medico che ha effettuato l'autopsia, il piccolo era malnutrito, al pari di una vittima dei campi di concentramento. I genitori sono stati inchiodati da alcuni messaggi trovati sul telefonino. Magdalena Luczak, 27 anni, e Mariusz Krezolek, 33, avevano chiuso il bambino nella sua camera, smontando la maniglia in modo di impedirgli di uscire. Poi, lo avevano "nutrito" di solo sale per quasi un mese. Gli sms inciminati - In un messaggio spedito nel febbraio 2012 dalla mamma del piccolo si legge: E' momentaneamente incosciente dopo che l'ho quasi annegato. Ora sono tranquilla”. L'uomo ha invece scritto, in un sms risalente ad ottobre 2011: "Chiudilo in una stanza, così avrai un po' di tranquillità e mi aspetterai”. L'ultimo, poco prima della morte di Daniel, parlava della necessità di non chiamare la polizia per evitare problemi.  Le violenze - Sul corpo di Daniel sono state trovate 24 ferite, compresi traumi interni a tronco, testa, arti, insieme a bruciature sul cranio. Inoltre è stato appurato che l'indice di massa corporea era a livelli critici, così come il tono muscolare, paragonabile ai bambini malnutriti dell'Africa. La carenza di viveri, secondo i medici, andava avanti da almeno 7 mesi. L'accusa ha recuperato anche la cronologia del computer della coppia, nella quale sono rimaste tracce di ricerche tipo “quando un bambino smette di rispondere” o “curar un paziente in coma”. Dal canto loro i genitori hanno ammesso di aver maltrattato il piccolo Daniel ma di non averlo ucciso.

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