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Egitto, blitz dell'esercito al corteo per MorsiI Fratelli Musulmani: 500 morti

E' iniziata l'operazione delle forze di sicurezza per liberare le piazze dai sostenitori di Morsi. Il governo: tra le vittime anche due soldati

Lucia Esposito
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Dopo giorni di annunci è iniziato il blitz delle forze governative contro i sit-in pro-Morsi. La polizia egiziana ha comincia a disperdere con la forza i presidi al Cairo dei sostenitori del presidente deposto Mohamed Morsi e la situazione è generata in un bagno di sangue, con oltre 500 morti e 9mila feriti secondo i Fratelli musulmani, mentre per i governativi le vittime finora sono 45, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa internazionali." Oltre 500 morti e più di 9mila feriti". E' il bilancio fornito dal portavoce dei Fratelli  Musulmani egiziani, Gehad El-Haddad, delle operazioni lanciate stamani  dalle forze di sicurezza per disperdere i sit-in pro Morsi al Cairo. Uccisi due giornalisti - Tra le vittime anche un cameraman di Sky News, Mick Deane, di 62 anni, e una giovane reporter di Xpress, del gruppo emiratino Gulf news, Habiba Ahmed Abd Elaziz, 26 anni. Secondo quanto riportato da El-Haddad sulla sua pagina Twitter,   il numero delle vittime "aumenta ogni minuto" a causa della  "brutalità dell'esercito golpista". Il portavoce della Fratellanza ha  quindi denunciato la presenza di "cecchini che sparano contro i   dimostranti nel mezzo di piazza Rabaa al-Adawiya", al Cairo, e che "le  ambulanze non possono accedervi per soccorrere i feriti". Sono state incendiate anche tre chiese cristiane: i disordini più gravi si sono registrati a Minya, capoluogo dell'omonima provincia centro-settentrionale, situata lungo il corso del Nilo a circa 150 chilometri dalla capitale. Migliaia di persone hanno attaccato una chiesa copta e l'hanno parzialmente incendiata, e per disperderli la polizia ha dovuto fare massiccio ricorso ai lacrimogeni. Scontri al Il Cairo tra manifestanti e polizia: guarda il video su LiberoTv Caos al Il Cairo -  Le forze di sicurezza egiziane hanno completato lo smantellamento della tendopoli islamista di piazza al-Nahda al Cairo, la più piccola tra le due prese d'assalto all'alba, situata sulla sponda occidentale del Nilo, nei pressi dell'Università. Lo ha annunciato la televisione statale, mostrando immagini di agenti in assetto anti-sommossa intenti a perquisire i resti delle tende distrutte, dove sarebbe stato ritrovato tra l'altro un grande quantitativo di armi automatiche. e autorità egiziane hanno completamente bloccato tutti i collegamenti ferroviari da e per Il Ciaro, onde evitare che i manifestanti islamisti, costretti a sgomberare le due tendopoli che avevano montato nella capitale, possano riunirsi altrove e continuare le proteste. "I servizi dei treni per e dal Cairo sono stati soppressi in tutte le direzioni fino a nuovo ordine", ha annunciato la Direzione delle Ferrovie dello Stato egiziane. Il provvedimento è stato motivato con "ragioni di sicurezza" ma anche con l'esplicito intento di "impedire alla folla di mobilitarsi". Intanto il vice presidente ad interim El Baradei si e' dimesso dal suo incarico. Lo ha comunicato con una lettera al presidente egiziano.

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