Siria, Bonino: ''Non c'è soluzione militare al conflitto, Italia non agirà senza l'Onu''
Roma, 27 ago. (Adnkronos) - "Non c'è una soluzione militare al conflitto siriano". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Emma Bonino, nella sua audizione davanti alle Commissioni Esteri riunite di Camera e Senato. Anche alla luce degli ultimi sviluppi, ha sottolineato il ministro, "non ho cambiato idea". "Una soluzione politica negoziata è la sola sostenibile per avviare una stabilizzazione di lungo periodo nella Siria e nell'intera regione. Per questo rimane valido il lavoro che stiamo facedo verso Ginevra 2", ha precisato la Bonino. La titolare della Farnesina ha quindi sottolineato la necessità di "operare con grande determinazione perché una soluzione politica, che si chiami Ginevra 2 o che si chiami quello che si dovrà chiamare, possa avere luogo. Certo la riunione (tra Usa e Russia, ndr) è stata annullata, ne prendiamo atto e ne capiamo anche le ragioni francamente, ma credo che dalla linea che ci siamo dati non dobbiamo deflettere". "L'Italia non prenderebbe attivamente parte ad azioni militari deliberate e attuate al di fuori del contesto del Consiglio di sicurezza (Onu,ndr) - ha poi chiarito -, che per noi resta un imprescindibile quadro di riferimeto". L'Italia non intende sfuggire alle proprie responsabilità riguardo alla crisi siriana, ma "il nostro Paese si trova in ogni caso impegnato al limite e oltre il limite delle nostre capacità in diversi teatri della regione", ha aggiunto Bonino, citando l'impegno militare italiano in Libano, Afghanistan e Libia. Questo, ha sottolineato il ministro, "non è uno scarico di responsabilità, ma un'assunzione piena di responsabilità nei teatri in cui siamo presenti". La Nato ha annunciato discuterà della crisi siriana giovedì a Bruxelles. "L'uso di armi chimiche è un crimine di guerra", ha detto, riferendosi al sospetto attacco con armi chimiche da parte del regime siriano a est di Damasco avvenuto mercoledì. "Gli elementi indiziari che abbiamo - ha continuato - puntano effettivamente sul rafforzamento di una ipotesi che siano state le forze armate siriane a far uso massiccio di agenti chimici letali, in particolare il sarin". Bonino ha quindi sottolineato che i 1.300 morti e i tremila dell'attacco "sono indicatori che punterebbero il dito sulla diretta responsabilità dell'esercito di Assad" . La decisione di Damasco di consentire l'accesso degli ispettori Onu per verificare l'uso di armi chimiche è stata "certamente tardiva", ha detto il ministro degli Esteri.