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Lugano, colloquio di lavoro: "Non ti prendiamo, hai l'accento napoletano"

Mariacristina, 40 anni, è stata scartata in venti secondi secondi. L'azienda: "E' stata una decisione basata su riscontri avuti in passato"

Eleonora Tesconi
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  "Cercasi receptionista part-time, area marketing". Così Mariacristina, esperta-vendite napoletana con 15 anni di esperienza alle spalle, si era presentata al colloquio. Ma, come riporta il Corriere, non è finita molto bene. Nemmeno un "le faremo sapere", scartata a priori. "Lei ha tutti i requisiti, ma... non possiamo assumerla: ha l'accento meridionale": questo il verdetto. Il colloquio ha avuto luogo a Lugano, in Svizzera, e probabilmente nella società elvetica parlare con un'inflessione del sud è ancora visto come un segno di inferiorità.  Lo sfogo - "Sono rimasta sbalordita", racconta la 40enne al Corriere "ho sempre fatto il mio lavoro con gratificazione e ottimi risultati, ma qui sono stata giudicata a prescindere. Mi hanno fatta parlare 20 secondi, il tempo di ascoltare l'accento. Come se non mi avessero già sentita per telefono e non ci fosse scritto sul curriculum, che sono di Napoli. E poi nelle vendite quello che conta è la serietà, la dialettica... lo dico per esperienza".  L'azienda - La ditta ha cercato di giustificare l'accaduto: "E' stata una decisione basata su riscontri avuti in passato, non abbiamo alcun pregiudizio verso i meridionali". Per Dario Cadenazzi dell'Unia, il principale sindacato del Ticino "simili episodi sono da condannare fermamente, anche se finora non erano mai arrivate segnalazioni del genere". Dagli uffici dell'azienda aggiungono che "purtroppo la xenofobia e il razzismo nei confronti di lavoratori immigrati o frontalieri hanno gioco facile nel nostro cantone, vista la pressione sul mercato del lavoro nostrano generata alla crisi italiana".  

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