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Puigdemont attacca l'Europa: "Basta difendere Madrid"

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Bruxelles, 7 nov. (AdnKronos) - "E dunque, signor Juncker, signor Tajani, è questa l'Europa che volete costruire?". E' l'accusa del presidente destituito della Generalitat de Catalunya Carles Puigdemont, durante la riunione dei sindaci catalani al Bozar di Bruxelles. "Un'Europa con il governo in prigione, senza il diritto di avere rappresentanti eletti democraticamente? Bisogna che lo sappiamo, signor Juncker e signor Tajani. Accetterete il risultato delle elezioni" del 21 dicembre in Catalogna? E, se vincerà il fronte indipendentista, "continuerete ad aiutare Rajoy in questo colpo di Stato?". 'Libertà, libertà': l'urlo di 200 sindaci catalani a Bruxelles Dal canto suo Puigdemont si è detto pronto all'eventualità di un'estradizione in Spagna. "Tutti sappiamo che possiamo finire in prigione se verrà concessa l'estradizione. Siamo preparati al fatto che ci estradino" ha detto a a Catalunya Radio. Puigdemont, che si trovava con i suoi quattro ex consiglieri, Clara Ponsatí, Lluís Puig, Toni Comín e Meritxell Serret, non ha rinunciato a puntare il dito contro Madrid, denunciando il 'polso totalitario' di Mariano Rajoy: "A noi catalani hanno rubato una legislatura, un governo e un parlamento". Il leader catalano ha anche ribadito la sua contrarietà all'applicazione dell'articolo 155 della costituzione ed ha lasciato trapelare l'intenzione di deferire il governo davanti al Tribunale di Strasburgo perché la Spagna "provi imbarazzo". "Abbiamo diritto di parlare di costituzionalità nei tribunali, di cosa hanno paura? Lo Stato spagnolo parla di costituzionalità solo quando gli conviene. L'attuazione del 155 è illegale". Puigdemont ha quindi accusato lo stato spagnolo di aver compiuto "un golpe illegale". "L'Europa non può avere prigionieri politici, non può avere un governo legittimo in prigione o in esilio", ha aggiunto, dicendosi "indignato, triste e preoccupato".

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