Vaticano, Papa Francesco non ha ancora rinnovato la commissione sugli abusi sessuali: le accuse dalle vittime
La Pontificia Commissione per la tutela dei minori è ormai scaduta dallo scorso 17 dicembre e i suoi nuovi membri non sono ancora stati nominati da Papa Francesco. Un ritardo che con il passare dei giorni ha il sapore della beffa per le migliaia di vittime che nei decenni hanno denunciato gli abusi da parte dei preti cattolici, come Marie Collins, una donna irlandese abusata all'età di 13 anni che da anni lotta per sensibilizzare le gerarchie del Vaticano. Leggi anche: L'accusa al Papa dagli islamici convertiti: "Ecco perché sta sbagliando tutto" Nel 2014, ricorda il Messaggero, la Collins era stata chiamata dalla Commissione per dare il suo contributo. In poco tempo si è dovuta scontrare con le fin troppe omissioni da parte della curia romana. La donna chiedeva l'istituzione di un tribunale per i vescovi sospettati di aver insabbiato i casi di abusi, coprendo i preti pedofili per evitare scandali. Ci devono pensare alcuni alti prelati a frenare le polemiche sollevate dalla donna irlandese. Come il cardinale O'Malley, presidente della commissione, al quale il papa avrebbe assicurato che il suo lavoro avrebbe avuto un seguito. Sulla stessa linea padre Hans Zoellner, gesuita da sempre in prima linea contro gli abusi. Leggi anche: Bergoglio, il confronto impietoso con Ratzinger: umiliato anche in tv A quasi un mese dalla scadenza della Commissione, le accuse contro l'inerzia del papa piovono anche dall'Italia, come quelle di Francesco Zanardi che ha dato vita all'aassociazione Rete l'Abuso. Secondo Zanardi quella commissione, istituita nel 2013 dallo stesso Bergoglio, è solo uno specchietto per le allodole: "utile ad alleggerire quello che nel 2014 sarebbe stato il pesantissimo rapporto della Commissione Onu per la tutela del fanciullo, alla quale la Santa Sede avrebbe dovuto rispondere lo scorso settembre".