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Corea del Nord, l'attacco è imminente: la telefonata che lo prova, la guerra è a un passo

Andrea Tempestini
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Da giorni, l'ipotesi di un attacco alla Corea del Nord da parte degli Stati Uniti si fa sempre più ricorrente. Il sospetto che Donald Trump voglia sferrare un'offensiva militare a Kim Jong-un, ora, è fondato. Le ragioni le spiega Il Foglio, che cita fonti riservate, sottolinea come alcune organizzazioni interna e dunque con poco personale straniero e di base in Corea del Sud, hanno iniziato a programmare le evacuazioni d'emergenza dei dipendenti non necessari a Manila. La capitale filippina, infatti, si trova a circa duemila chilometri dalla penisola coreana, al sicuro anche in caso di uso di ordigni atomici. Leggi anche: Corea, il test missilistico fallito scatena il panico nucleare Ma non è tutto. Una seconda evidenza riguarda mister Victor Cha, che da un anno attende la nomina ad ambasciatore Usa in Corea del Sud dopo il passo indietro del suo predecessore. Nomina che però due giorni fa è saltata. E il Financial Times, che cita fonti di alto livello, riferisce che "due persone che conoscono l'argomento dicono che la Casa Bianca ha smesso di rispondere alle telefonate di Cha dopo che, durante un incontro a dicembre, aveva espresso preoccupazioni riguardo a un piano per dare un avvertimento a Pyongyang attraverso uno strike militare". E in un contesto dove l'opzione militare sarebbe imminente, tagliare fuori uno come Cha, contrario all'intervento, è una conseguenza piuttosto naturale.

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