Haiti, scandalo Oxfam: i cooperanti e le orge con prostitute minorenni pagate con soldi degli aiuti umanitari
Scandalo Oxfam: secondo quanto denuncia il Times di Londra, operatori umanitari della famosa ong ad Haiti sarebbero andati a prostitute pagando con fondi raccolti a scopo umanitario. Peggio: molte di quelle prostitute erano pure minorenni. Peggio: avrebbero partecipato a orge dove erano sommariamente vestite solo con la t-shirt dell' organizzazione. Nata nel 1942 in piena Seconda Guerra Mondiale a iniziativa di un gruppo di intellettuali di Oxford con l' obiettivo di portare soccorso alla Grecia affamata da una gravissima carestia, da quell' inizio l' Oxford Committee for Famine Relief, meglio nota come Oxfam, si è sviluppata in una vastissima confederazione internazionale che in oltre 90 Paesi e con oltre 3.000 partner locali si adopera per combattere la povertà, la fame e le emergenze umanitarie. La trasformazione - Come è fatale per ogni grande organizzazione del genere, Oxfam si è guadagnata grossi meriti, ma ogni tanto incappa anche in qualche infortunio. L' hanno ad esempio accusata di essere troppo pappa e ciccia con il governo Blair, l' Economist l' ha tacciata di aver condotto una campagna «semplicistica» contro Starbucks sui prezzi del caffè etiopico, sul Medio Oriente è stata attaccata sia da Israele che dai filo-palestinesi, sono stati contestati alcuni suoi studi, hanno detto che utilizza sistemi di elusione fiscale e di espansione dei suoi negozi analoghi a quelli che rimprovera alle multinazionali. Robetta, se vogliamo. Questa storia è invece più seria, e risale a quella missione di Haiti dopo il terremoto che nel 2010 fece 300.000 morti. Da ricordare che ad Haiti si era consumato anche un altro grave scandalo, per l' epidemia di colera portata dai Caschi Blu nepalesi. Le dimissioni - Oxfam non nega i fatti, ma si difende spiegando che non ha affatto tentato di insabbiare lo scandalo dei funzionari visti in orge all' interno di alloggi e hotel da essa pagati. Nel 2011 l' organizzazione aveva dunque avviato un' indagine interna il cui risultato si era concretizzato in un rapporto dal quale emergeva tra i dipendenti una «cultura dell' impunità». Secondo il Times, lo stesso capo di Oxfam ad Haiti Roland van Hauwermeiron si sarebbe dimesso, dopo aver ammesso di aver ingaggiato prostitute, e senza però subire sanzioni disciplinari. Lo stesso sarebbe accaduto per altri due uomini, mentre altri quattro erano stati licenziati per comportamento indegno, in particolare per lo sfruttamento sessuale, il download di pornografia, il bullismo e l' intimidazione. Ma di tutto questo i tribunali haitiani non erano mai stati informati, né era stata adottata alcuna azione legale. «Alcuni dipendenti sono stati mandati via a seguito delle indagini interne e altri hanno lasciato l' organizzazione prima che queste fossero terminate», si è difeso il portavoce della Ong. «Il responsabile locale si è assunto la piena responsabilità dei fatti che hanno avuto luogo quando era direttore, e gli era stato permesso di dimettersi perché aveva sostenuto e collaborato nell' inchiesta a tutto campo», ha aggiunto lo stesso portavoce spiegando: «Non appena abbiamo saputo delle accuse, abbiamo immediatamente avviato un' inchiesta interna. Il nostro obiettivo principale è di eliminare e prendere azioni contro chiunque sia coinvolto e abbiamo annunciato pubblicamente, anche ai media, l' indagine e l' azione che abbiamo adottato di conseguenza». Per il direttore di Oxfam Italia, Roberto Barbieri, «i fatti emersi risalgono a sette anni fa e non hanno mai interrotto o inficiato sull' azione umanitaria realizzata da Oxfam Gran Bretagna dopo il gravissimo terremoto del 2011 ad Haiti». di Maurizio Stefanini