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Guerra atomica, il report degli 007 americani: chi ci può attaccare

Matteo Legnani
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Mentre si attende per il 23 agosto l' entrata in vigore dei nuovi dazi doganali statunitensi per arginare i prodotti cinesi, la minaccia del dragone si conferma crescente anche sotto il profilo militare. Il Dipartimento della Difesa, ossia il Pentagono, ha presentato ieri al Congresso di Washington un rapporto secondo cui la Cina è ormai in grado di colpire a grande distanza le basi americane nel Pacifico, oltre ai Paesi alleati. Entro 10 anni, inoltre, i cinesi avranno la piena efficienza in quella che strategicamente si dice «la triade nucleare», ossia la capacità di lanciare testate atomiche sia da rampe di terra, sia da unità navali, sia da aerei in volo. L' allarme arriva poco dopo che il presidente Donald Trump ha firmato il nuovo bilancio della Difesa USA per il 2019, che supererà 716 miliardi di dollari, contro i 700 del 2018. Dice il rapporto curato dai generali del segretario alla Difesa James Mattis: «La Cina sta sviluppando capacità d' attacco per ingaggiare bersagli il più lontano possibile. Negli ultimi tre anni l' aviazione cinese ha esteso rapidamente le sue zone per le operazioni oltremare dei bombardieri, guadagnando esperienza in regioni marittime critiche e addestrandosi per attacchi contro obbiettivi americani e alleati». Gli americani si riferiscono ai sempre più lunghi voli con cui si impratichiscono gli equipaggi dei grossi bombardieri Xian H-6K, che spesso superano la cintura delle isole giapponesi Ryukyu e le Filippine, effettuando anche prove di atterraggio e decollo dalle nuove piste sugli isolotti dell' arcipelago delle Spratly, nel Mar Cinese Meridionale. Per approfondire leggi anche: Usa, Cina e Russia: il mondo si arma, c'è aria di Terza guerra mondiale L'armamento - I piloti cinesi, insomma, si allenano giorno per giorno, usando un aereo non all' avanguardia, ma ancora buono. L' H-6K è una versione riprogettata di un vecchio aereo sovietico, il Tupolev Tu-16. I cinesi lo hanno ammodernato. L' armamento dell' H-6K, ora costituito da missili, è stato spostato sotto le ali, mentre l' elettronica di bordo è stata aggiornata. Il bombardiere cinese, spinto da due turbogetti, ha velocità massima di 1.000 km/h ed è stato portato da 4.800 a ben 7.000 km di autonomia, il che significa 3.500 km di raggio d' azione, contando il ritorno alla base. Ogni bombardiere porta fino a 6 missili da crociera, di vari tipi, con gittata da 800 a 2.000 km e testata anche nucleare. Gli obiettivi - Tali aerei, decollando dalle isole Spratly minaccerebbero il traffico navale negli stretti della Malacca e di Lombok, specie le petroliere, oltre che basi americane come Guam. Il rapporto inoltre afferma che «la competizione strategica a lungo termine con la Cina è una delle principali sfide militari degli Usa. Caccia non intercettabili, a lungo raggio con capacità nucleare potranno essere operativi entro i prossimi 10 anni». Si tratta del Chengdu J-20, più grosso dell' F-35 americano, con un maggior raggio d' azione e capace di portare missili da attacco contro obbiettivi terrestri o navali. Il Pentagono ricorda anche che la Cina sta rafforzando la sua fanteria da sbarco, e che a fine 2018 o inizio 2019, dovrebbe entrare in servizio la sua seconda portaerei, in completamento nei cantieri di Dalian. Non ancora battezzata, la nuova unità da 70.000 tonnellate è lunga 300 metri e potrà portare sul ponte di volo 32 caccia Shenyang J-15. Si aggiungerà alla Liaoning, per ora l' unica portaerei cinese operativa, nella lotta per la supremazia nei mari asiatici. di Mirko Molteni

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