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Vladimir Putin infiltra la Nato: "I motociclisti Night Wolves utilizzati come esercito mascherato"

Caterina Spinelli
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La guerra fredda sembra non essere ancora conclusa e gli Stati Uniti ripetono che "il nemico dell'Occidente" rimane la Russia. Un atto di forza, quello tra i due Paesi, che potrebbe raggiungere l'apice con l'ipotesi che gli Usa installino missili intermedi in Polonia. Così, la nazione guidata da Vladimir Putin si prepara al peggio e le prova proprio tutte per infiltrare la Nato. Infatti - secondo la rivista americana Foreign Affairs - i Night Wolves, motociclisti molto vicini al presidente russo, hanno aperto una sede a Dolna Krupa, comune poco distante da Bratislava, in Slovacchia (parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite). Nel suo ultimo numero Foreign Affairs riprende questa storia con un articolo scritto da Mitchell Orenstein, presidente del dipartimento di Russian and East European Studies alla University of Pennsylvania, e da Peter Kreko, direttore del think tank ungherese Political Capital. Leggi anche: La Guerra Fredda non è finita: la Polonia potrebbe essere il motivo Secondo gli autori, il Cremlino starebbe seguendo il modello dei mercenari Pmc Wagner in Siria (forze paramilitari mobilitate in Ucraina), e i "piccoli uomini verdi" che avevano invaso la Crimea. I Night Wolves, nati negli Anni Ottanta come banda di motociclisti, si sono trasformati in un gruppo nazionalista, che ogni primavera organizza un viaggio da Mosca a Berlino per celebrare la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Nel 2014, addirittura, la banda aveva partecipato come forza paramilitare alle operazioni in Crimea, conducendo anche un assalto contro una base navale della marina locale. A capo dei Wolves c'è Alexander Zaldostanov, spesso fotografato a fianco di Putin. I bikers - per il sito ucraino della rivista, EuroMaidan Press - sono legati alla Wolf Holdings of Security Structures, il cui capo, Gennady Nikulov, è un ex militare russo premiato dal governo per le attività svolte a favore della riconquista della Crimea. La sua struttura opera in diversi Paesi europei e utilizza l'insegnamento della tecnica di arti marziali Systema, perfezionata dalle forze speciali russe. Insomma, tutte queste attività, dalle riunioni dei bikers agli stage di addestramento, sarebbero strumenti usati per infiltrare i Paesi, e poi eventualmente creare una rete di sostegno per operazioni destabilizzanti a favore della Russia. Leggi anche: Crimea, l'università colpita da un attentato I due autori dell'articolo di denuncia tirano in ballo anche l'Italia: "Ho conosciuto Ryauzov durante una riunione di appassionati di arti marziali a Torino - ha spiegato alla Stampa Gabriele Comoli del Centro Volk Systema di Verbania -. Da li è cominciata una collaborazione, basata solo sulla nostra passione per questa attività. Io sono stato in Russia ad addestrarmi con lui, e Ryauzov è venuto in Italia per insegnare le sue tecniche ai miei allievi. Ma non abbiamo mai parlato di politica, e io non ho alcun interesse personale collegato a Mosca. Non ho mai avuto rapporti con i Night Wolves e non conosco le loro operazioni. Peraltro sono registrato presso il ministero dell'Interno italiano, che mi conosce perché ho tenuto corsi di addestramento per le nostre forze di polizia", ha tenuto a precisare. Ma questo non basta a far cambiare idea a Orenstein e Kreko, convinti che la penetrazione dei Night Wolves in Slovacchia, faccia parte di un'iniziativa più ampia e sofisticata, per infiltrare e destabilizzare la Nato.

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