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Francia, tutti i favori che Nicolas Sarkozy ha fatto agli arabi in Europa

Cristina Agostini
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Voi comprate la mia squadra del cuore, il Paris Saint-Germain, e lanciate un canale televisivo in Francia, e io vi assicuro che i Mondiali di calcio del 2022 saranno vostri. E se fate i bravi vi darò anche una mano per altri investimenti e vi proteggerò dal punto di vista finanziario. È l' ennesimo scandalo ad avere come protagonista l'ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, già alle prese con numerose grane giudiziarie. E ne conferma il ruolo di apripista, in Francia, degli affari dei Paesi del Golfo. Leggi anche: Macron, bomba sulla sua salute. "Di cosa è malato il presidente": il tedesco fa venir giù la Francia Reso pubblico due giorni fa dal consorzio giornalistico Eic, European Investigative Collaborations, di cui fa parte il giornale d' inchiesta francese Mediapart, l' affaire coinvolge le più alte sfere del calcio europeo, Michel Platini, ex presidente della Uefa e amico stretto di Sarkò, e Gianni Infantino, ex segretario generale dell' Uefa. Secondo le nuove rivelazioni dell' inchiesta battezzata "Football Leaks", Sarkò, assieme a Platini, sarebbe responsabile dell' acquisto del Psg da parte dell' emiro del Qatar Tamim Al-Thani, dell' assegnazione della Coppa del Mondo del 2022 a Doha, ma anche del «dopage financier» che ha permesso alla squadra parigina di aggirare le regole del cosiddetto Fair Play Finanziario, attraverso contratti fittizi utili a gonfiare le proprie entrate. IL PRANZO -  Ma andiamo con ordine. Tutto parte il 23 novembre 2010 all' Eliseo, nove giorni prima del voto che avrebbe assegnato i Mondiali del 2022. Sarkozy, allora presidente, organizza un pranzo con Al-Thani, all' epoca principe ereditario del Qatar, Platini e Sébastien Bazin, rappresentante del fondo Colony, proprietario del Psg. L' ex capo dello Stato propone agli emiri il deal, sotto gli occhi di Platini, e nove giorni dopo è proprio il Qatar a ottenere la Coppa del Mondo. Doha, come da accordi, compra il Psg, il canale sportivo qatariota BeIn Sport sbarca nel mercato televisivo francese, e tutti sono felici e contenti. GIOCO SCORRETTO - E ora si scopre che il Qatar, dopo aver acquistato il Psg, aveva iniettato nelle sue casse 1 miliardo e 800mila euro in modo fraudolento, con la copertura di Platini e Infantino e la benedizione di Sarkozy. Le rivelazioni confermano il ruolo di Sarkò come cavallo di Troia degli emiri in Francia. Perché, oltre che sullo sport, il Qatar ha allungato le mani su molti altri gioielli transalpini, grazie all' ex presidente, dal 2007 in poi. Doha è il principale sponsor del Prix de l' Arc de Triomphe, la più importante corsa ippica di Francia, è azionista di maggioranza del colosso editoriale Lagardère e del gruppo alberghiero AccorHotels, ha quote in Total, Vinci, Veolia, Lvmh e Vivendi, possiede i grandi magazzini Printemps e gli Hotel Martinez e Carlton a Cannes, ed è associato alla Caisse des dépôts con un fondo di 300 milioni di euro. Ma Sarkò, oltre a essere il miglior amico francese del Qatar, lo è degli Emirati Arabi Uniti. L' ex capo dello Stato, sempre secondo "Football leaks", avrebbe aiutato anche il presidente emiratino del Manchester City, Khaldoon Al Mubarak ad aggirare il Fair Play Finanziario: il nome di Sarkozy figura in copia di una mail "rassicurante" inviata da Infantino ad Al Mubarak. di Mauro Zanon

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