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Gilet giallo, assalto finale a Emmanuel Macron: il presidente parlerà solo settimana prossima

Davide Locano
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In Francia è iniziato quello che definiscono "l'assalto finale" ad Emmanuel Macron: in piazza i gilet gialli, Parigi e il Paese a ferro e fuoco. I fermati sono più di 200, persone trovate armate di martelli e molotov a Parigi. Un migliaio di "gilet gialli" si trova sugli Champs-Elysees. La polizia li ha fermato dopo circa 500 metri dall'inizio della grande avenue e si sono registrate le prime tensioni con la polizia che ha sparato lacrimogeni. Gli slogan sono quelli delle manifestazioni precedenti, il più gettonato "Macron dimettiti". Già trenta i feriti, di cui 3 sono poliziotti. La capitale è barricata. I principali monumenti e musei della capitale francese rimarranno chiusi, compresi il Louvre, la Tour Eiffel, l'Arc de Triomphe e l'Opera. Il sindaco Anne Hidalgo ha spiegato che sono state ritirate circa 2mila elementi di arredo urbano (panchine, segnaletica stradale) per evitare che possano essere usati come oggetti contundenti. E sono state annullate decine di partite di calcio in tutto il Paese, eventi festivi e anche altre manifestazioni programmate da tempo. Leggi anche: Golpe in Francia, voce-choc per Macron Da par suo, Macron si trincera dietro al silenzio: ha fatto sapere che interverrà sulla crisi dei 'gilet gialli' solo a inizio della prossima settimana per evitare di buttare "benzina sul fuoco" prima della manifestazione di oggi. Intanto fuori da Parigi si registrano blocchi autostradali: bloccata l'A6 verso l'Italia e la E40 e la E17 al confine fra Francia e Belgio. Bloccata anche la frontiera con Ventimiglia, il corteo sconfinato in Italia

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