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Emmanuel Macron, il discorso alla nazione: "Aumenterò gli stipendi minimi, la collera è giusta"

Davide Locano
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Lunedì 10 dicembre, la sera del discorso alla nazione di un presidente allo sbando, Emmanuel Macron. Chiamato a rispondere alla Francia messa a ferro e fuoco dalla protesta dei gilet gialli, il galletto premette: "Saremo intransigenti con la violenza che non può essere tollerata". Così in diretta tv dall'Eliseo. Dunque Macron ha sottolineato che "la mia legittimità deriva da voi francesi, non da lobby". Poi, però, l'ammissione di responsabilità: "Mi rendo conto di aver fatto male ad alcuni francesi con le mie dichiarazioni - ha aggiunto - Non dimentico la collera dei francesi, questa indignazione è condivisa da molti". Leggi anche: "Macron solo un imbecille": l'ex fedelissimo lo demolisce Dunque, l'elemosina. Le attese concessione. Macron ha infatti annunciato: "Aumenterò lo stipendio minimo ai francesi e gli straordinari saranno esenti dalla tasse, inoltre già nel 2019 chiederò alle imprese di dare bonus che saranno detassati ai lavori. Secondo quanto affermato, i primi provvedimenti arriveranno a breve: "Prenderò misure già questa settimana", ha assicurato. Dunque il presidente ha accennato anche a "più equilibrio dal punto di vista fiscale, in modo che sia garantita la giustizia sociale nel Paese". Sull'immigrazione ha rimarcato: "Tutti dovranno fare la propria parte".

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