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Marocco, turiste stuprate e decapitate: arrestato uno svizzero, la svolta terrificante

Davide Locano
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Una clamorosa svolta nel caso delle due turiste scandinave uccise e decapitate in Marocco: infatti un cittadino svizzero è stato arrestato sabato 29 dicembre a Marrakech, con l'accusa di essere coinvolto nell'omicidio di Louisa Vesterager Jespersen, danese, 24 anni, e Maren Ueland, norvegese, 28. Le due sono state stuprate, uccise e decapitate. L' uomo - che ha anche cittadinanza spagnola - è sospettato di aver reclutato e addestrato all'uso delle armi e delle comunicazioni criptate gli esecutori dell' assassinio. A darne notizia è l'Ufficio centrale per le investigazioni giudiziarie marocchino: con questo arresto, salgono a 19 le persone finite in manette per l'assassinino delle due giovani i cui corpi sono stati ritrovati il 17 dicembre. Leggi anche: Marocco, il video-horror della decapitazione delle turiste I quattro maggiori indiziati sono stati fermati nelle ore successive al delitto. Dopo aver decapitato e stuprato le vittime hanno giurato fedeltà in un video ad Abu Bakr Al Baghdadi, considerato il leader dell'Isis. Ma secondo gli investigatori non avrebbero legami diretti con l'organizzazione terroristica. Potrebbe essere dunque quest'ultimo uomo, il collegamento con i livelli più alti con il Califfato.

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