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Venezuela, altri schiaffi per Alessandro Di Battista e M5s: la loro retromarcia sul comunista Maduro

Gino Coala
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Sul Venezuela il governo Lega-M5s ha ribaltato drasticamente la linea invocata da Alessandro Di Battista che pretendeva di sostenere il dittatore comunista Nicolas Maduro. Alla Camera, il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi ha finalmente chiarito quale sia la posizione dell'Italia nei confronti della crisi a Caracas, dove da giorni si consumano violente repressioni contro i manifestanti: "Il governo italiano - ha detto il capo della Farnesina - considera inaccettabile e condanna ogni tipo di violenza e violazione delle libertà fondamentali e dei diritti umani". Leggi anche: Chi incontra Salvini, altri schiaffi a Di Battista Pesante il giudizio del ministro Moavero sul governo Maduro: "Il governo italiano ritiene che le elezioni presidenziali dello scorso maggio in Venezuela non attribuiscano legittimità democratica a chi ne è uscito vincitore, cioè Nicolas Maduro". Quindi l'esecutivo italiano "chiede al più presto nuove elezioni presidenziali democratiche". Il rischio per il Venezuela, ha aggiunto Moavero, è che "gli scontri potrebbero sfociare in una guerra civile". A Caracas e nel resto del Paese, dove vive una grandissima comunità di italo-venezuelani, la situazione resta "complessa e piena di incertezze". Per questo è necessario favorire "una riconciliazione nazionale che permetta di restituire rapidamente la scelta del popolo venezuelano". Un primo piano di sostegni sarebbe già in partenza dall'Italia "per far affluire gli aiuti umanitari" e "ha proceduto a un primo stanziamento di emergenza del valore di due milioni di euro a favore del popolo, da erogarsi nel più assoluto rispetto del diritto internazionale".

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