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Emmanuel Macron disperato, per salvarsi il didietro copia Matteo Salvini: svolta "nazionalista"

Davide Locano
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Da quando il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha iniziato a ritagliarsi il ruolo di garante dell' ordine repubblicano contro le violenze dei più estremisti tra i gilet gialli, i sondaggi hanno iniziato a sorridere. La strategia del "c'est moi ou le chaos", come emerso nell' ultima rilevazione dell' istituto Ifop, ha fatto guadagnare all' inquilino dell' Eliseo ben 11% in 2 mesi, riportandolo al livello pre-crisi: 34% di opinioni favorevoli. «Macron ha allargato la sua base elettorale a destra», ha commentato il direttore dell' istituto Ifop, Frédéric Dabi. «Il riflesso legittimista e la richiesta di mantenere l' ordine repubblicano sono forti nell' elettorato di destra». Macron lo ha capito bene, e infatti, stando ai dati raccolti dall' Ifop, ha rosicchiato 12 punti percentuali ai Républicains di Laurent Wauquiez da dicembre a oggi. La risposta impettita al governo italiano e il richiamo dell' ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, non sono ancora quantificabili, ma di certo sono piaciuti molto, viste le reazioni eccitate di una certa destra bonapartista e nostalgica del generale De Gaulle. Ieri sera l' Eliseo ha comunicato che «il presidente Macron si è intrattenuto al telefono con il capo dello Stato italiano Sergio Mattarella, dopo il richiamo per consultazioni dell' ambasciatore di Francia in Italia». Leggi anche: Emmanuel Macron, il ricatto finanziario all'Italia «I due presidenti», ribadisce una nota contestuale del Quirinale, «hanno riaffermato l' importanza della relazione franco-italiana, nutrita da legami storici, economici, culturali e umani eccezionali». E ricordato «che la Francia e l' Italia, che hanno costruito insieme l' Europa, hanno una responsabilità particolare per operare di concerto alla difesa e al rilancio dell' Unione europea». «Il richiamo dell' ambasciatore a Roma», ha rincarato Marine Le Pen, leader del Rassemblement national, «è un errore diplomatico e dimostra che Macron non è un punto di equilibrio in Europa, ma una fonte di tensioni e di immaturità. Questa decisione è contraria agli interessi dei nostri due Paesi», ha twittato la Le Pen. La reazione dei macronisti non si è fatta attendere. «Lo vediamo ogni giorno di più. Marine Le Pen dà ragione al primo straniero che passa e critica il nostro Paese. Nazionalista non lo so, ma di sicuro non è patriota», ha twittato la ministra per gli Affari europei Nathalie Loiseau. Una svolta "nazionale" di Macron e della macronia, la svolta del patriottismo che potrebbe portare ottimi risultati il prossimo maggio. Come imporre agli studenti di imparare a memoria la Marsigliese. di Mauro Zanon

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