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Boeing 737 max, parla l'esperto: "Cosa non torna sul blocco. Molto presto...". Gravissimo allarme

Davide Locano
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Dopo aver fondato Air Europe, Lupo Rattazzi, dal 2004 è presidente di Neos, compagnia aerea di voli charter in attesa di quattro Boeing 737 Max 8. Il primo era previsto che arrivasse ad aprile, «ma stiamo valutando se ritardare la consegna», dice l' imprenditore. Sessantasei anni, discendente di un primo ministro, nipote di Gianni Agnelli, educato tra la Columbia University di New York e Harvard, discepolo di Guido Carli e del Ministro per gli affari europei Paolo Savona, è anche azionista della holding che controlla la Fiat, Exor, e presidente dell' Italian Hospital Group. La chiusura dello spazio aereo che conseguenze può dare nel medio e lungo periodo? «Mi aspetto che i velivoli non rimangano bloccati per molto: la posta in gioco è altissima, per cui questi problemi vengono risolti velocemente. Aspettiamo tutti l' esito della decodificazione della scatola nera dell' aereo Ethiopian; ma se fosse confermato che è il problema è nel Mcas (Maneuvering characteristics augmentation system, il software che consente di riportare automaticamente giù il muso del jet, ndr) si troverà un rimedio in poco tempo. Sospetto che il vero tema sia l' addestramento dei piloti: per questo, l' incidente della Lion Air (l' aereo che cadde a ottobre nel mare di Java, ndr) era prevenibile. Non mi esprimo su quello della Ethiopian perché non ci sonoinformazioni sufficienti». Non sono solo le compagnie a decidere di tenere i 737 Max 8 a terra: i governi stessi, chiudendo gli spazi aerei, hanno deciso di non farli più atterrare. È una mossa politicamente molto forte «Sì, trovo la scelta degli Stati molto logica. È una misura precauzionale che serve da pausa di riflessione, anche perché il pubblico possa calmarsi. E io, alla fine, credo che l' aereo ne uscirà assolto». Quali sono le conseguenze per le compagnie minori che hanno scelto di uniformare le flotte? Avere pochi aerei tutti uguali dà vantaggi economici ma in situazioni come queste, anche se rarissime, può essere letale. «Per certe compagnie può avere un impatto notevolissimo, non tanto per l' opinione pubblica ma soprattutto di costi. È impossibile fare una stima delle perdite ma è evidente che se devo tenere degli aerei a terra devo prenderne altri di rimpiazzo. E in Europa non ce ne sono così tanti che possano prendere il posto di quelli parcheggiati». Leggi anche: "Ecco cosa non sapevano i piloti del boeing" Come giudica la discrasia la decisione dell' Faa americana che rassicura sulla sicurezza del Boeing e le scelte nel resto del mondo? «Ci sono ancora troppe incognite, ma insisto su un fatto: credo che negli altri Paesi non sia stato affrontato adeguatamente l' addestramento dei piloti. Negli Stati Uniti, probabilmente, hanno qualche informazione in più e sanno come far fronte a questo genere di episodi. Perché il sistema per escludere l' Mcas esiste, bisogna solo saper reagire velocemente». Pensa che la decisione immediata della Cina di tenere a terra i Boeing americani sia da leggere all' interno della guerra dei dazi con gli Usa? «No, si sono verificati due incidenti, con lo stesso aereo, nella stessa fase di volo: è una corretta scelta prudenziale». di Costanza Cavalli

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