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Nuova Zelanda, strage in due moschee. Decine di morti e feriti. Spunta il nome di Luca Traini

Cristina Agostini
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E' strage in Nuova Zelanda dove due moschee sono state attaccate. Decine i morti, al momento se ne contano una quarantina nelle due sparatorie alla moschea Masiid al Noor nel centro di Christchurch e alla moschea di Masjid, nel sobborgo di Linwood.   Il capo della polizia, Mike Bush, ha reso noto che sono state arrestate quattro persone, tra le quali una donna, per gli attacchi. Non ha confermato il numero delle vittime, parlando di un bilancio "significativo". Bush ha poi lodato "il grande coraggio" degli agenti che hanno arrestato i sospetti, fermati a bordo di auto dove erano stati montati diversi ordigni esplosivi improvvisati. "Non dobbiamo presumere che il pericolo sia passato" ha aggiunto, suggerendo la possibilità che vi possano essere altri componenti del gruppo. Il premier australiano Scott Morrison ha poi confermato che uno dei sospetti parte del commando è un cittadino australiano. "Posso confermare che l'uomo arrestato è nato in Australia - ha detto ai giornalisti a Sydney - le nostre agenzie di sicurezza stanno lavorando in stretto contatto con le autorità della Nuova Zelanda e sono pronte altre risorse per impegnarsi a sostegno della Nuova Zelanda se e quando verrà richiesto". Sui caricatori delle armi automatiche usate dai killer delle moschee di Christchurch le scritte con i nomi di vari personaggi responsabili di uccisioni di stranieri: tra queste il nome di Luca Traini, l'italiano che aveva sparato colpendo alcuni africani a Macerata. Le immagini si vedevano in un tweet diffuso da uno dei terroristi, poi rimosso dalla polizia, ma in rete hanno continuato a circolare.

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