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Il capo scoreggia davanti al dipendente: l'agghiacciante reazione del sottoposto

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Maria Pezzi
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A peti estremi, estremi rimedi. E' quello che è accaduto all'australiano David Hingst che ha trascinato davanti alla corte il suo capo. Il motivo è singolare: ha chiesto un risarcimento di 1,8 milioni di dollari australiani in quanto il secondo gli avrebbe scaricato addosso peti “almeno 5 o 6 volte al giorno, in un ufficio piccolo e senza finestre”.  La vicenda (in cui magari si rispecchiano tante povere vittime) è accaduta a Melbourne, in Australia, e ieri la Suprema Corte di Vittoria ha dichiarato che non sussiste il reato di bullismo, come al contrario aveva lamentato il dipendente. Per approfondire leggi anche: Peti, cosa vuol dire se ne fai molti  Il signor Hingst, infatti, come riporta la BBC, aveva fatto causa alla compagnia per cui lavora poiché il suo capo, un supervisore con cui condivideva un piccolo ufficio non areato, “si alzava, avvicinava il sedere a lui, e gli scoreggiava addosso”. Secondo l'accusa, l'uomo ripeteva questo orrore tante volte al giorno.  L'accusato davanti alla Corte ha replicato che lui non ha mai scoreggiato accanto al collega, e che forse gliene è scappata una un paio di volte. Ha assicurato si non averlo fatto intenzionalmente. La Corte ha creduto a questa versione dei fatti, ma la sentenza definitiva sarà pronunciata venerdì. Solidarietà al signor David.   

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