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Brexit, respinto ancora l'accordo. Theresa May: "Conseguenze serie". Le due strade che restano

Davide Locano
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Altra sconfitta per Theresa May: bocciato ancora il suo accordo sulla Brexit. E ora l'uscita dell'Unione Europea si trova di fronte a un bivio che non può essere aggirato. Per la terza volta, il Parlamento di Westminster ha respinto l'accordo con Bruxelles, questa volta con un margine di 58 voti. A nulla è valsa la promessa della May di dimettersi presto se l'accordo fosse passato. Così come non è servito neppure che i leader della fazione euroscettica all'interno dei conservatori, a partire da Boris Johnson, si fossero dopo lunghi tentennamenti schierati a favore. Si è infatti rivelata decisiva l'opposizione degli unionisti protestanti nordirlandesi, i quali temono la separazione dell'Ulster dalla Gran Bretagna, nel caso in cui fosse attuata l'intesa con Bruxelles. Leggi anche: Corteo anti-Brexit nelle strade di Londra Adesso restano due possibili scenari. Come ha sottolineato la stessa May, che ha parlato di "conseguenze serie", la prospettiva automatica è che la Gran Bretagna voli fuori dalla Ue il 12 aprile, senza nessun accordo. La hard-Brexit, la soluzione più dura. Oppure si dovrà chiedere all'Europa una lunga proroga, di almeno dodici mesi, ma in questo caso Londra sarà costretta a partecipare alle elezioni europee di maggio. Ipotesi surreale, non vi è neppure bisogno di spiegarne i motivi (dal referendum, per inciso, sono passati quasi tre anni).

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