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Sea Watch, lo sfregio alla Marina italiana: "Guardano gli immigrati affondare". Ma poco dopo...

Davide Locano
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Un barcone alla deriva al largo delle coste della Libia innesca lo scontro tra la ong Sea Watch 3 e la Marina Militare italiana. La presenza del barcone era stata segnalata da Alarm Phone, la ong che raccoglie tutte le segnalazioni delle barche di migranti in difficoltà: "Dalle 12.40 siamo in contatto con una barca in difficoltà nel Mediterraneo centrale - hanno fatto sapere da Alarm Phone -. Ci sono circa 90 persone a bordo e c'è acqua che entra nella barca. Abbiamo inoltrato la loro posizione al Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma. Chiediamo una rapida operazione di salvataggio". Leggi anche: Sea Watch, i sospetti di Salvini sul M5s A strettissimo giro di posta, su Twitter, è arrivata la comunicazione da parte di Sea Watch, che però accusava direttamente i nostri militari: "La nave P492 Bettica della Marina militare italiana si trova vicino a un gommone in pericolo con circa 80 persone a bordo, ma non interviene. Il nostro aereo ha inviato un messaggio di Mayday Relay e ha confermato l'avvistamento di persone aggrappate a un tubolare sgonfio". Parole seguite dalla replica della Marina stessa, che interviene sempre su Twitter: "Avvistato natante in difficoltà da ONG Colibrì. Nave Bettica MarinaMilitare a 80km invia proprio elicottero in zona per supporto. Con elicottero in zona ha constatato avvenuto recupero migranti da motovedetta libica in zona Sar libica", hanno concluso.

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