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Kim Jong-un, l'ultimo orrore: fallisce con Donald Trump? Negoziatore giustiziato

Cristina Agostini
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Sarebbe stato giustiziato il negoziatore Kim Hyok-chol, inviato speciale negli Stati Uniti in preparazione del vertice di Hanoi. Dopo il fallimento del vertice del 27 e 28 febbraio tra il leader nordcoreano Kim Jong-un e quello americano Donald Trump, il regime avrebbe ammazzato il negoziatore capo di Pyongyang sul delicato dossier nucleare e altri quattro funzionari. Mentre l'ex braccio destro del dittatore, Kim Yong-chol, sarebbe stato inviato in un campo di rieducazione e di lavoro nella provincia di Jagang.   Leggi anche: Hanoi, disastro nella notte. Salta l'accordo tra Donald Trump e Kim Jong-un sul nucleare Kim Hyok-chol, controparte del rappresentante speciale americano Stephen Biegun nella fase precedente il summit, sarebbe stato giustiziato all'aeroporto Mirim a marzo assieme ad altri quattro alti funzionari accusati di spionaggio in favore dell'America: lo stesso quotidiano sudcoreano aveva già rilanciato un mese fa voci - allora non confermate - di un'epurazione legata alla conclusione con un nulla di fatto del vertice, affermando che un diplomatico dell'ambasciata nordcoreana a Hanoi e altri tre funzionari del ministero degli Esteri erano stati giustiziati da un plotone di esecuzione sotto gli occhi di alti rappresentanti del partito al potere a Pyongyang. Erano accusati di essersi fatti corrompere e di aver passato informazioni confidenziali agli americani durante i negoziati precedenti il vertice. Stando alla fonte, l'epurazione sarebbe stata ordinata da Kim allo scopo di contenere disordini interni e il crescente malcontento pubblico sul fallito vertice.

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