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Germania, la moglie annoiata del miliardario e il profugo: corna clamorose, una storia di "integrazione"

Giulio Bucchi
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È una storia d' amore come quelle che piacciono ad Angela Merkel: lui, lei, l' afgano. Amore che viene, amore che va: "lei", al momento del colpo di fulmine, è ancora la consorte di Theo junior Albrecht - il "lui" del classico triangolo - proprietario insieme con la vedova del fratello, Babette, del più grande impero al mondo dei supermercati discount, la Aldi Nord. Theo junior (69 anni) è uno dei dieci uomini più ricchi della Germania e vanta un conto bancario di circa 15,7 miliardi di euro, come scrive la Bild Zeitung. L'"altro" invece è un ex profugo politico di 31 anni fuggito quando era bambino nel 1996 dall' Afghanistan dei Talebani; in Germania comincia a guadagnarsi da vivere facendo il tecnico informatico. Katja Albrecht incontra Tareq S. nel 2014, proprio perché serve qualcuno per installare un sistema informatico a casa della coppia di miliardari. Amore a prima vista, giura chi conosce Tareq e Katja: l' anno successivo lei ha abbandonato il marito per andare a vivere con l' afgano e attualmente i due stanno costruendo una villa in Nordreno Vestfalia. Un anno e mezzo fa, scrive ancora la Bild, è nato il loro bambino: «Nella sua educazione hanno un ruolo importante anche le tradizioni afgane del marito», assicura il tabloid. Pure i genitori di Tareq andranno a vivere nella villa con Tareq e Katja. Contenta lei... Annoiata - Una confidente della cerchia familiare degli Albrecht spiega la svolta della 47enne Katja: «La sua vita era così noiosa, tra bodyguard, riservatezza, obblighi familiari: cercava un cambiamento. Tareq era gentile e spensierato, e sicuramente ha subito visto che aveva delle chances con lei». Il malizioso settimanale Bunte sostiene che a Katja piace indossare abiti firmati (Chanel, Hermès). Nessun problema, però: come riferisce la Bild, Theo - uomo austero, come nella tradizione della dinastia, che raramente si fa vedere in pubblico (anche per timore di rapimenti come quello di cui fu vittima il padre di Theo) - continua a «sostenere Katja dal punto di vista finanziario, ed in modo assai generoso». Diplomato - Tareq S. e la sua famiglia arrivarono in Germania da Kabul come profughi politici. All' inizio vivevano ad Aschaffenburg in un centro per richiedenti asilo, ed è qui che Tareq potè frequentare la scuola. Dopodichè la famiglia si trasferì ad Essen, dove il ragazzo è riuscito ad arrivare al diploma di scuola superiore. Nel 2003, racconta ancora la Bild, ha partecipato ad un concorso letterario. Nel 2008 raccontò che «dei 160 richiedenti asilo che stavano insieme a me nessuno ha fatto la maturità: solo io e miei fratelli. È una cosa di cui sono molto fiero». Attualmente, Theo e Babette Albrecht stanno costruendo una nuova sede aziendale a Essen, 100.000 metri quadrati, uffici per 800 dipendenti, padiglione fitness, asilo nido. Gli affari vanno sempre a gonfie vele insomma, come è tradizione di famiglia fin dal 1913, quando Theo senior, papà dell' attuale, e suo fratello Karl trasformarono il negozietto della madre in un supermercato (volevano evitare il lavoro in miniera, che era costato la vita al padre). Fu il primo punto vendita di una catena chiamata battezzata Albrecht Diskont che divenne famosa con l' abbreviazione "Aldi". Il suo motto - la miglior qualità al prezzo più conveniente - spiega la fortuna del marchio negli anni del boom economico e poi dopo. La Germania, Paese ricco pieno di gente che ricca non lo è affatto, è la mecca per i discount (si pensi anche al gruppo Lidl). Ora una fetta della torta spetta anche al profugo Tareq. di Giovanni Longoni

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