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Siria, iniziata la guerra con la Turchia. I caccia di Erdogan bombardano il confine, curdi in fuga

Giulio Bucchi
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Sono iniziate le operazioni militari della Turchia nel nord-est della Siria contro le milizie curde. L'operazione, denominata Fonte di pace, secondo il presidente turco Recep Erdogan ha come obiettivo creare "una zona di sicurezza" per Ankara al riparo dai curdi siriani. Nell'area, stando al governo turco, potrebbe essere accolta parte dei circa tre milioni e 600mila profughi siriani oggi in territorio turco. A dare il via alle ostilità una serie di esplosioni vicino al confine: una importante arteria stradale e alcuni depositi di armi appartenenti ai curdi dello Ypg sono stati colpiti dagli F16 di Ankara, decollati dalla base di Diyarbakir, nel sud-est della Turchia. I caccia hanno colpito Ras al Ayn, una delle due località abbandonate dai marines Usa lunedì scorso. Si segnalano civili in fuga e militari curdi che hanno abbandonato le carceri dove sono imprigionati i miliziani jihadisti dell'ex Stato Islamico.  Condanna dai vertici dell'Unione europea, dall'ex presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che si è dichiarato "molto preoccupato" e contrario "a qualsiasi azione unilaterale della Turchia che metterebbe a rischio la pace e arreca ulteriori sofferenze alla popolazione civile già martoriata da anni di violenze e di sofferenze". Gli europarlamentari del Pd chiedono "che la Nato, l'Unione europea e l'Italia non rimangano inerti osservatori, ma mettano in campo tutte le iniziative diplomatiche possibili, a partire dal coinvolgimento dell'Onu, per evitare una pericolosa escalation".

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