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Kim Jong-un, nuovo delirio in Corea del Nord: "La città ideale socialista", il nuovo mostro del regime

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Lunedì 2 dicembre, il dittatore nordcoreano Kim Jong-Un ha presieduto l'inaugurazione della città di Samjiyon, ribattezzata dal regime come "utopia socialista". Samjiyon si trova al confine con la Cina, vicino quel monte Paektu dove la famiglia Kim rivendica le sue origini. Il dittatore, che ha tagliato il proverbiale nastro rosso, ha voluto mediatizzare al massimo l'inaugurazione, per lanciare un messaggio al mondo, ma sopratutto agli Stati Uniti di Trump, del tipo "la Corea del Nord sta bene e può andare avanti da sola". A tal proposito, l'agenzia di regime Kcna ha diffuso alcuni dettagli riguardanti la "città socialista". Per approfondire leggi anche: Antonio Razzi e Kim Jong-un, la verità sulla loro amicizia nel nuovo libro del senatore Samjiyon, che sarà ultimata nel 2020, ospiterà 4mila famiglie, 380 tra edifici pubblici e industriali, hotel, impianti sciistici, negozi e farmacie. Tuttavia, lo sforzo per mettere in piedi la città è stato sopportato per ben 10 anni da giovani lavoratori non retribuiti, a malapena sfamati, e che lavorano per il regime 12 ore al giorno in cambio dell'iscrizione all'università e della tessera del partito unico. Un'utopia socialista sulla schiena dei giovani nordcoreani: uno sfruttamento intensivo a cui tutti i regimi comunisti ci hanno abituato.  Foto tratta da un video pubblicato da LesEchos

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