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Coronavirus, il vignettista di Wuhan svela le menzogne del regime: "Cosa hanno nascosto al mondo"

Marco Rossi
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Sul coronavirus arriva una ulteriore testimonianza che svela i segreti e le menzogne che sta raccontando il regime comunista cinese. Si tratta del disegnatore satirico cinese Badiucao, originario di Shanghai, emigrato in Australia da 10 anni racconta nei suoi "Diari di Wuhan", proprio il dramma del contagio. "Quando Wuhan è stata messa in quarantena ho associato le persone alle informazioni: anche queste non avrebbero più circolato liberamente. Ho proposto in rete una piattaforma che raccogliesse le voci degli abitanti di Wuhan. Le persone hanno cominciato a scrivermi in privato e a inoltrarmi brani delle chat di famiglia. Raccolgo tutto ciò che scompare dal web cinese, ovviamente lo pubblico in forma anonima", racconta in una intervista alla Stampa in edicola sabato 8 febbraio. Leggi anche: Coronavirus, l'appello dei 600 italiani bloccati in Cina "Chi vive nelle città in quarantena, vive nella paura. Non sa cosa sta succedendo né se si sente al sicuro. C'è carenza di tutto, soprattutto di medicinali, mascherine e guanti protettivi. Anche le verdure scarseggiano. Non è solo il virus che spaventa, è come se tutto potesse scomparire da un momento all'altro senza preavviso. Il mondo intero deve prendere decisioni su come affrontare il coronavirus e l'unico strumento che ha sono i numeri forniti dal governo cinese. Ma siccome non ci sono abbastanza test diagnostici, dottori e posti letto tutto ciò che sappiamo si basa su dati incompleti. Non c'è modo di capire qual è la situazione né come potrebbe evolvere. Ci sono diverse prove che il governo fosse a conoscenza della situazione almeno una settimana prima di quando ha deciso di chiudere la città di Wuhan. Per il ritardo si è data la colpa al governo locale, ma l' emergenza è diventata immediatamente nazionale e poi globale", ha concluso.

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