Francia: nozze annullate
perché la sposa ha il burqa
Il marito rifiuta che la futura sposa si levi il velo e il celebrante, per tutta risposta, annulla la celebrazione. È accaduto in Francia a Vessieux, dalle parti di Lione. Protagonista una coppia islamica ed un deputato comunista, Andrè Gerin, incaricato di celebrare il matrimonio. Una decisione che Oltralpe ha riacceso il dibattito sui costumi tra le donne di origine islamica e il cui eco è arrivato sino all'Assemblea nazionale. La proposta al Parlamento - Gerin ha infatti presentato una risoluzione per chiedere al Parlamento francese la creazione di una commissione d'inchiesta sull'utilizzo del burqa o del niqab, l'abita indossato da donne musulmane che ricopre integralmente il viso. L'appello è stato firmato da altri 57 deputati: tre comunisti, sette socialisti, 43 dell'Ump, il partito di maggioranza e del presidente Nicolas Sarkozy, due del Nuovo centro e tre indipendenti. Se l'Assemblea dirà sì alla commissione, un rapporto dovrà essere consegnato entro il prossimo 30 novembre. "Il burqa è una prigione ambulante" - Un'azione trasversale che riporta la Francia al 2003, quando si scatenò l'acceso dibattito sulla presenza di simboli religiosi all'interno delle strutture scolastiche, crocefissi compresi. Anche in quel caso venne chiesta – e ottenuta – una commissione presieduta da Bernard Stasi che aveva il compito di vigilare sulla laicità nelle scuole. “Nelle nostre città – ha scritto il comunista Gerin nel testo trasmesso all'Assemblea - alcune donne musulmane indossano il burqa, un abito assimilabile ad una prigione ambulante che le ricopre dalla testa ai piedi, o il niqab che lascia scoperti solmente gli occhi. Due tenute assolutamente degradanti per la donna”. “Le immagini provenienti dall'Iran, dall'Afghanistan o dall'Arabia Saudita di donne imprigionate in questi abiti sono intollerabili. In Francia sono totalmente inacettabili”, ha aggiunto. I precedenti non mancano. Un anno fa il Consiglio di Stato aveva rifiutato di concedere la nazionalità francese ad una donna marocchina velata da capo a piedi. Lo scorso settembre una donna è stata esclusa da un corso di francese proprio perchè indossava il burqa. La reazione degli islamici - “L'idea non è quella di decidere a priori ciò che è meglio fare, ma di analizzare la questione e di dialogare”, ha voluto sottolineare Gerin. La comunità musulmana istituzionale si dice aperta al dialogo: “Il burqa non è prescritto dal Corano”, ha dichiarato il rettore della Moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, al quotidiano Le Parisien, secondo il quale “il diffondersi di questa tenuta è un chiaro indizio del progresso di certe tendenze fondamentaliste”.