Ahmadinejad accusa Obama:
"Parla come Bush"
Barack Obama è come George W. Bush: Mahmoud Ahmadinejad, il presidente rieletto dell'Iran, non vede differenze tra l'attuale inquilino della Casa Bianca e il suo predecessore. Invitandolo a “non interferire” nella questioni iraniane, Ahmadinejad accusa Obama: "Ripete solo quello che già Bush era solito dire sulla nostra nazione. Pretendo delle scuse dagli Stati Uniti". Secondo il presidente della Repubblica islamica, Obama sarebbe caduto nella "trappola" dell'Europa, accusata di aver inasprito i toni di condanna verso Teheran subito dopo le elezioni. Quella di ieri è stata un'altra giornata di inferno a Teheran: nuovi scontri si sono verificati di fronte al parlamento, con il web a raccontare la cronaca di lunghe ore di violenza: "Stanno picchiando tutti", "cadaveri dappertutto" sono stati i messaggi lasciati nei blog e su Twitter. "Picchiati come animali" - La Cnn ha raccolto altre voci di gente che è scappata dalla piazza del parlamento e che ha visto “scene orribili”. In particolare le testimonianze si soffermano sulle violenze della polizia nei confronti dei dimostranti, “presi a manganellate” come “se fossero degli animali”. La cronaca da Twitter - “Teheran oggi è un inferno”, scrive un utente. La piazza è piena di sangue e la polizia ha effettuato altri numerosi arresti, aggiungono altri racconti che arrivano dalla rete. Poco prima era stata annunciata la chiusura della stazione del metrò vicino al Parlamento, per evitare che i manifestanti raggiungessero piazza Baharestan. Per giovedì l'opposizione ha proclamato una manifestazione in memoria delle vittime ma il ministero dell'Interno ha nuovamente negato l'autorizzazione per raduni in segno di lutto, come aveva fatto dopo la morte di Neda Soltani. L'ayatollah Ali Khamenei ha detto che tutti “devono rispettare la legge” e che “né le istituzioni né il Paese cederanno dinanzi alle pressioni, per nessun motivo”. La famiglia di Neda costretta a lasciare l'abitazione - Le autorità iraniane hanno ordinate ai famigliari di Neda Agha Soltan, la ragazza uccisa davanti alle telecamere lo scorso fine settimana, di abbandonare la loro abitazione nella capitale. Le immagini della morte della giovane hanno fatto il giro del mondo. Il Guardian ha raccolto la testimonianza dei vicini di casa che da giorni ormai non vedono più i genitori di Neda nell'appartamento in Meshkini Street, nella zona est di Teheran. La polizia non ha mai restituito il cadavere della ragazza, i funerali sono stati cancellati: Neda è stata sepolta senza che la famiglia lo sapesse e il governo ha impedito qualsiasi cerimonia funebre nelle moschee, hanno aggiunto sempre i vicini. “Sappiamo solo che la famiglia è stata obbligata ad abbandonare l'appartamento”, ha detto uno di loro. Il reporter del quotidiano inglese non è riuscito a contattare direttamente la famiglia Agha Soltan per avere una conferma diretta. "In vigore la legge marziale" - Intanto secondo alcuni siti di informazione, la manifestazione di oggi non era stata programmata dal leader dell'opposizione Moussavi, il quale è ormai controllato a vista dalle autorità locali. La moglie di Moussavi, tuttavia, ha dichiarato che ormai nel Paese è in vigore la legge marziale. Karoubi: governo illegale - Un altro leader moderato, Mehdi Karoubi, ha respinto l'esito delle elezioni del 12 giugno, dicendo che il governo iraniano è da considerarsi a tutti gli effetti “illegittimo”. “Non accetto questo risultato”, si legge nel sito web curato dai suoi sostenitori. “E quindi considero come illegittimo il nuovo governo. Per via delle irregolarità, il voto dovrebbe essere annullato”. Iran assente a Trieste - Il ministro Mottaki ha confermato che non parteciperà domani alla riunione allargata dei ministri degli Esteri del G8 a Trieste su Afghanistan e Pakistan. L'assenza era stata annunciata lunedì dal ministro degli Esteri italiano Franco Frattini che a proposito delle cronache giunte nel pomeriggio dalla capitale iraniana, ha commentato: "Notizie orribili, è un problema per la comunità internazionale". Retroscena: Obama ha scritto a Khamenei prima delle elezioni