Influenza suina, 50 studenti
contagiati in Inghilterra
Diversi ragazzi italiani in vacanza studio in Gran Bretagna avrebbero contratto la nuova influenza suina, mentre si trovavano nei college inglesi. Lo ha riferito il consolo d'Italia a Londra, Paola Cogliandro, che ha confermato che da martedì sera sono state ricevute “una seria di segnalazioni di casi sospetti e finora sono circa 50 tra questi che si crede abbiano avuto la nuova influenza”. Si tratta di ragazzi, tutti tra i 12 e i 17 anni, che si trovano in istituti di Londra, Oxford, Birmingham e Norwich. In particolare un gruppo proveniente da Peschiera Borromeo (Milano) è al momento in un college a Londra, mentre un altro di San Benedetto di Montagnano (Pordenone) si trova a Norwich, nel Nord dell'Inghilterra, e un gruppo proveniente da Roma è invece a Oxford. Sottoposti a terapie - Il console ha precisato che “sono stati tutti sottoposti alla procedura adottata dall'autorità sanitaria britannica che prevede, in seguito al riscontro di sintomi, la somministrazione di Tamiflu per una terapia che dura cinque giorni”. È il protocollo standard che è in vigore in Gran Bretagna e che indica di non recarsi in ospedale, aspetto molto importante in quanto "questa influenza può essere pericolosa per le persone già malate: di conseguenza è importante non esporre a rischi di contagio i degenti in ospedali". "I ragazzi sono tranquilli" - La Cogliandro riferisce inoltre che nessuno dei casi segnalati tra gli studenti italiani desta preoccupazione e che "i ragazzi sono tranquilli, sono assistiti dai loro accompagnatori che sono in contatto con i medici locali i quali, tra l'altro, hanno attivato una campagna informativa tra gli studenti", per spiegare esattamente come reagire in caso di sintomi sospetti e le misure precauzionali da prendere per evitare il contagio. Il consolato italiano a Londra continua comunque a ricevere moltissime telefonate dall'Italia con richiesta di informazioni: "Non dai genitori dei ragazzi, che si trovano già qui e che sono stati rassicurati anche dagli stessi figli che stanno bene, ma da chi aveva magari previsto un soggiorno nel Paese per le prossime settimane. Noi diamo le indicazioni contenute nel protocollo dell'autorità sanitaria nazionale e consigliamo di consultare il sito Internet della Farnesina".