Il presidente filippino Gloria Macapagal Arroyo è nuovamentenell'occhio del ciclone per aver speso 125mila dollari in mance per unasettimana negli Usa. Le mance sono parte di una costosissima settimana che havisto il presidente spendere 768mila dollari mentre era in missione ufficialedal 29 luglio al 5 agosto. I dettagli della spesa, trapelati sui media negliultimi giorni, hanno acceso la polemica tra i membri dell'opposizione, leorganizzazioni non governative e la Chiesa, che hanno chiestoun'interpellanza parlamentare. Il denaro, ovviamente, viene dalle cassedello Stato, in un Paese dove dati ufficiali dicono che un terzo dei 90milioni di abitanti vive con meno di un dollaro al giorno. A suscitare le piùaccese proteste sono le spese elencate sotto la voce gratuity o ricompensefacoltative. I tre giorni passati al lussuoso Willard Hotel di Washingtonsono costati al presidente e al suo entourage 71mila dollari. Il conto peròriporta anche ricompense facoltative per 66 mila dollari. Il costo delle duenotti all'Hotel Waldorf Astoria di New York è invece stato di 95mila dollari.In questo caso le mance sono state di 59mila dollari, riporta il 'South ChinaMorning Post'. Per la stampa, le mance sono state pagate a camerieri neiristoranti, personale alberghiero, autisti e personale di sicurezza.Nell'agosto del 2004 fu proprio la Arroyo a lanciare il «programmaausterità» con il quale ha imposto alle agenzie governative di cancellareviaggi all'estero non essenziali e limitare l'uso dell'elettricità e dellabenzina di almeno il dieci per cento. La pena per chi disobbedisce è illicenziamento in tronco. Il portavoce del presidente, Cerge Remonde, haspiegato che «i viaggi del presidente non sono inclusi nel programmaausterità». Remonde ha inoltre detto che il viaggio negli Usa ha fruttato 6,2miliardi di dollari in accordi commerciali, aiuti economici e investimenti.