Israele, Barak amplia le colonie
Al via 360 nuovi alloggi
Confermando le anticipazioni di ieri, il ministro dellaDifesa israeliano Ehud Barak ha oggi formalmente autorizzato la costruzione inCisgiordania di oltre 360 nuovi alloggi per coloni ebrei. In un prossimo futurone saranno approvati altri 90, ha informato la radio militare. La decisione apochi giorni dal ritorno in zona dell'emissario di Barack Obama, GeorgeMitchell, che da mesi insiste per ottenere da Israele un chiaro impegno acongelare la colonizzazione in Cisgiordania. Secondo i mass media locali non si tratta di unadecisione di importanza drammatica. Le nuove case erano progettate da tempo,tutte si trovano sul 'versante israeliano della barriera di sicurezza', inparticolare nelle zone omogenee di popolamento ebraico come la città-colonia diAriel (Samaria). Un'ultima accelerata, poi sulle colonie il Governo israelianofrenerà. È questo il modo escogitato da Netanyahu - spiega la stampa - permettere a tacere i 'falchi' del suo Governo che la settimana prossima dovrannoingoiare loro malgrado l'impegno di Israele nei confronti degli Stati Uniti diuna 'moratoria' nella colonizzazione. Ciò nella speranza di rilanciare inegoziati con il presidente dell'Anp Abu Mazen (Mahmud Abbas) - fermi ormai daoltre sei mesi - e di ottenere dal mondo arabo primi segnali di distensione. Ieri, in un incontro con dirigenti del Likud, 'Bibi'Netanyahu ha chiarito di non aver promesso agli Stati Uniti alcun congelamentodella colonizzazione, ma solo una sua riduzione unilaterale. Iduemilacinquecento alloggi attualmente in fase di costruzione sarannocompletati e a Gerusalemme est le attività edilizie ebraiche proseguirannoindisturbate, ha assicurato. A questi progetti si vanno adesso ad aggiungere leautorizzazioni per la costruzione di 500 nuovi alloggi, preparate dall'ufficiodi Barak. Se poi da parte palestinese e da parte araba la contropartitapolitica non arrivasse allora, ha assicurato il premier, la colonizzazioneriprenderebbe al ritmo precedente. Tutto calmo, dunque, nel Likud ? Di certo èsignificativo il silenzio di esponenti della corrente più rigida come BennyBegin, Moshe Yaalon, Ghilad Erdan. Anche il leader del partito ortodosso ShasEli Yishai ha fatto un gesto di sottomissione al volere di Netanyahu, mentre illeader di Israel Beitenu Avigdor Lieberman non partecipa in questi giorni aldibattito essendo al momento impegnato in una delicata missione in Africa.Eppure venti di fronda spirano egualmente. Oggi, alla periferia orientale dellacittà-colonia di Maaleh Adumim si svolgerà la deposizione della prima pietra diun nuovo rione da 3.500 alloggi denominato Mevasseret Adumim. Si tratta delnome ebraico di un progetto noto in passato come 'E-1' (elaborato già neglianni Novanta da Yitzhak Rabin e poi archiviato), particolarmente inviso agliStati Uniti. La sua realizzazione rischierebbe infatti di separare in duetronconi la Cisgiordania. Alla cerimonia di Mevasseret Adumim - di caratteresimbolico - dovrebbero presenziare alcuni ministri fra cui uno del Likud.