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Putin: pronto a candidarmi

alle presidenziali del 2012

Albina Perri
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Il premier russo Vladimir Putin sembra davvero intramontabile. Incontrando i giornalisti a Novo-Ogaryovo, residenza ufficiale alle porte di Mosca, non ha escluso una sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2012, anno in cui terminerà il mandato di Dmitry Medvedev che lo ha sostituito al Cremlino appena lo scorso anno. Il signor Putin non ha perso occasione di muovere una critica nei confronti del governo inglese, sostenendo che: “scambiare la poltrona con il presidente Dimitri Medvedev, non è stato più losco dell'accordo del partito Laburista che ha permesso a Gordon Brown di prendere il posto di Tony Blair”. Se dovesse di nuovo varcare la porta del Cremlino, Vladimir Putin potrebbe rimanere al potere fino a 72 anni, nel 2024. Dal canto suo, Medevedev, che l'anno scorso ha introdotto un emendamento con cui estende il mandato del Presidente da quattro a sei anni, non sarebbe per nulla contrario a un altro scambio di poltrone. “Troveremo un accordo – ha affermato Putin, rispondendo alla domanda di un cronista - perché siamo persone dello stesso sangue e con le stesse visioni politiche”. Opposizione inquieta- Secondo Anatol Lieven, esperto di Russia al King's College di Londra, "il problema non è chi tra Putin o Medvedev ricoprirà la carica di presidente, ma che l'establishment politico rimarrà unito al potere ancora per molto tempo". La prospettiva di Putin di dominare lo scenario politico ancora per oltre un decennio inquieta l'opposizione e le minoranze del paese che da tempo si battono per i diritti umani e la libertà d'opinione, fortemente compromessi da quando, nel 1999, il premier russo è entrato nella stanza dei bottoni. Anche l'Ucraina e la Georgia sembrano preoccupati di dover continuare a fronteggiare, senza nessuno spiraglio di cambiamento, la politica aggressiva che il Cremino adotta nei loro confronti. Molti russi hanno comunque accolto con favore le parole del leader più popolare dell'era post sovietica. A Putin riconoscono i meriti di aver rilanciato l'economia e ristabilito l'ordine dopo il caos degli anni '90. Dopo la visita di luglio del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, le relazione tra Usa e Russia rimangono cruciali. La questione Iran potrebbe incrinare i rapporti: la Russia sta aiutando Teheran a costruire reattori nucleari per uso civile e ha da poco siglato un accordo per vendere al presidente Ahmadinejad sofisticati missili antiaerei. Riguardo a un eventuale attacco ai siti nucleari iraniani, Putin ha già espresso la sua contrarietà. “Potrebbe essere molto pericoloso, portando a una crescita del terrorismo e a un'influenza sempre maggiore degli estremisti”.

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