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Francia, il coronavirus non ferma il terrorista islamico: pugnalate a caso alla gente in coda, 2 morti

Andrea Morigi
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L' invito a rimanersene a casa, in Francia, vale doppio. Chi esce, rischia non soltanto di essere contagiato, ma anche di rimanere vittima di un attacco jihadista mentre sta ordinatamente in coda al supermercato mantenendo le distanze dal prossimo.
Ieri, intorno alle 11 del mattino, due persone sono state uccise e altre sette ferite da un rifugiato sudanese che secondo alcuni testimoni che lo avrebbero udito gridare «Allah akhbar!», le ha pugnalate nel centro di Romans-sur-Isère, nel dipartimento della Drôme, nel sud-est della Francia. Secondo quanto riferito dai media locali, l' uomo ha prima sgozzato un quarantenne, appena uscito di casa con la moglie e la figlia. L' azione sarebbe proseguita poi in diversi esercizi commerciali, con l' accoltellamento di un tabaccaio e di due clienti, prima di uscire e colpire altre persone in strada e all' interno di una panetteria. Quattro dei feriti sono ricoverati in condizioni critiche.

La minaccia ignorata - Circondato e poi bloccato con un taser da una pattuglia della polizia, mentre era in ginocchio e chiedeva di essere ucciso, l' aggressore, dopo aver proclamato che Allah è l' unico Dio e Maometto il suo profeta, avrebbe dichiarato di chiamarsi Abdallah Ahmed Osman e di essere nato nel 1987 a Tendelty, nella regione sudanese del Darfur. Rinchiuso in cella, continuava a salmodiare interi capitoli del Corano. L' identità dell' uomo sarebbe confermata anche da un permesso di soggiorno rilasciatogli chissà come e per quale misterioso motivo umanitario dalle autorità francesi nel 2007. Se avevano ritenuto che fosse una vittima bisognosa di protezione internazionale, è ovvio che lo lasciassero anche libero di circolare, senza minimamente sospettarlo di essere un potenziale stragista, assente dalle Fiche S, quindi del tutto sconosciuto all' antiterrorismo.
Gli obiettivi presi a caso, il riferimento esplicito all' islam, la nazionalità dell' assassino, in realtà non lasciano molti dubbi sulla natura del gesto. Eppure «non conosciamo ancora le motivazioni di questo attacco», ha spiegato in una nota il municipio di Romans. In realtà la procura antiterrorismo di Parigi nella serata di ieri è stata incaricata delle indagini e ha aperto un' inchiesta preliminare per omicidio e tentativo di omicidio, in relazione a un' azione terroristica e a un' associazione terroristica. L' ipotesi investigativa parte, sostiene un comunicato dei giudici, da «un percorso omicida determinato a sconvolgere l' ordine pubblico con l' intimidazione o il terrore» e da alcuni elementi a connotazione religiosa, sequestrati durante una perquisizione e nei quali l' autore denuncia «un Paese di miscredenti». Nel frattempo, risulta che sia stato arrestato anche un coinquilino del profugo sudanese, due persone siano state interrogate e siano in corso altri fermi di persone sospette.
Stavolta, insomma, potrebbe anche non trattarsi di uno squilibrato o di un lupo solitario, ma di un gruppo determinato a compiere stragi fra la popolazione.

Una scia di omicidi- Oltralpe, gli scoppi improvvisi e apparentemente casuali di guerra santa sono ormai tanto numerosi quanto frequenti. Era accaduto il 3 gennaio scorso, a VilleJuif, periferia sud di Parigi, quando un uomo era stato accoltellato davanti alla moglie e altre due persone erano state ferite. In precedenza, il 31 agosto 2019 a Lione, un afghano richiedente asilo aveva pugnalato a morte un uomo ferendo altri otto passanti.
Così si alza in Europa la bandiera nera dell' odio islamico, facendo appello ai musulmani più tiepidi perché seguano l' esempio delle loro avanguardie e moltiplichino le loro vittime.
A livello istituzionale, invece, l' unica risposta, in questi casi, riguarda la cautela politica di non coinvolgere le comunità di musulmani e allontanare ogni accusa nei loro confronti, allo scopo di evitare rappresaglie contro le moschee e una successiva eventuale escalation di violenza. Si tenta di evitare la guerra civile, in un momento nel quale le forze dell' ordine e l' esercito sono impegnati ad assicurare il rispetto delle disposizioni del governo per scongiurare un ulteriore diffusione della pandemia.
In un tweet il ministro dell' Interno Christophe Castaner ha parlato di «un atto odioso», subito seguito da una dichiarazione ufficiale dell' Eliseo, nella quale il capo dello Stato, Emmanuel Macron, ha assicurato che «sarà fatta piena luce sull' atto atroce». «I miei pensieri sono con le vittime dell' attacco a Romans-sur-Isère, i feriti, le loro famiglie. Tutta la luce verrà fatta su questo atto odioso che ha gettato il nostro Paese nel lutto, che è già stato duramente colpito nelle ultime settimane», ha scritto il presidente della Repubblica sul suo account Twitter, riferendosi all' epidemia di Covid-19 che ha travolto la Francia.
Forse si erano dimenticati dell' altra emergenza. In concorrenza con il coronavirus, che negli Usa ha già provocato più morti degli attentati dell' 11 settembre, i terroristi islamici sono corsi ai ripari. Per non essere da meno.

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