Donna guida un'auto in Arabia
Arrestata, andrà a processo
C'è un Paese, nel mondo, dove se sei donna e guidi un'automobile ti arrestano. È il Paese più ricco di tutti, quell'Arabia Saudita dei sultani, del petrolio e delle rolls. Il Paese arabo più vicino agli yankee Usa. Eppure ieri è accaduto ancora: gli uomini della polizia religiosa saudita hanno arrestato una donna di 47 anni, nella regione di Qatif, perché trovata alla guida di un'auto. Gli agenti dell' "Ente per la promozione della virtù e la proibizione del vizio" sono riusciti a individuare la donna alla guida della vettura grazie all'aiuto di alcuni uomini che hanno denunciato la sua presenza. La donna è stata poi rilasciata su cauzione grazie all'intervento dei suoi familiari e ora sarà sottoposta a processo. Pur non essendoci una legge che vieti alle donne di guidare l'auto, il clero wahhabita ha di fatto vietato alle donne, con una fatwa, la guida delle automobili e per questo è la polizia religiosa quella più attenta a che il divieto venga rispettato. Intanto c'è attesa per il prossimo 23 settembre, giorno di Festa nazionale in Arabia saudita, perché un gruppo di attiviste dei diritti civili invierà al governo un appello affinchè sia restituito alle donne il diritto di guidare l'automobile. Lo reso noto nei giorni scorsi il quotidiano saudita 'Arab News'. Nel documento a firma dell'Ente per la tutela e lo sviluppo dei diritti delle donne» (Spsdd), le firmatarie chiedono che le «saudite possano riottenere la possibilità di guidare, come accade in tutti gli altri Paesi islamici» e quindi di poter godere «di un diritto che era accordato alle nostre madri e nonne e che è stato successivamente annullato». Alla fine del 1990, 47 saudite si resero protagoniste di una iniziativa senza precedenti nel regno, arrivando alla guida fin nel centro di Riad, suscitando enorme clamore. Vennero tutte arrestate dalla polizia religiosa e, in alcuni casi, costrette a lasciare il lavoro.