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Coronavirus, il Covid-19 gira in Cina almeno da settembre

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Secondo gli ultimi studi sulla genesi della pandemia di  coronavirus, c'è la possibilità che il virus sia arrrivato all'uomo con il salto di specie e sia stato modulato da almeno tre passaggi animali, Lo scrive il Fatto quotidiano. L' animale antenato è sconosciuto, così come l' ultimo prima dello spillover verso l' uomo. Secondo un recente studio dell'Università Statale di Milano l'ospite progenitore potrebbe far partire una nuova pandemia incubando un SarsCov3, simile a quello che vediamo oggi. Secondo il genetista Peter Forster della Cambridge University, il virus circolava in Cina da metà settembre. La data sta in una forbice temporale che va fino a dicembre. Particolare confermato da uno studio dell' Università Statale di Milano che fissa l' inizio della circolazione in Cina al 23 ottobre. Secondo atti del governo cinese il primo caso di Covid-19 risale al 17 novembre e riguarda un 55enne della provincia dello Hubei.

 

 

 

 

 Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, scrive il quotidiano, sono tre le ipotesi che spiegano la nascita del virus. E tutte hanno una forte base di credibilità, anche perché la versione ufficiale del Wet market di Wuhan come volano principale mostra ancora oggi alcuni elementi critici. Lo studio parte da questa prima ipotesi legando la trasmissione ai banchi del mercato dove vengono tenuti animali selvatici in condizioni igieniche precarie. Il dato resta incerto perché secondo uno studio cinese dei primi 41 casi di pazienti con gravi polmoniti solo 13 erano riconducibili al mercato di Wuhan. La seconda ipotesi spiega l' evoluzione pandemica di SarsCov2 a partire dal genoma umano. Una versione non aggressiva del virus può aver sonnecchiato per anni in qualche "santuario" del nostro organismo come avviene già per altri virus. La terza ipotesi riconduce alla coltura in vitro dei coronavirus. Un dato accertato in Cina a partire dal 2013. La lavorazione in laboratorio può aver agevolato la virulenza del patogeno fino a trasformarlo nel SarsCov2 che conosciamo.

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