Detenuto inglese all'Alta Corte
"Ho diritto di votare"
È arrivata fino all'Alta Corte di Londra labattaglia legale di un detenuto britannico, condannato all'ergastolo peromicidio, che chiede che gli venga garantito il diritto di votare alle elezionipolitiche ed europee. Peter Chester, 54 anni, sostiene che negandogli ildiritto al voto il ministro della Giustizia Jack Straw stia violando laconvenzione europea per i diritti umani. Se il prigioniero vincesse la causa,il suo caso potrebbe aprire la strada al diritto al voto per tutti i detenutinelle carceri del Regno. Chester, detenuto presso il carcere di Wakefield, nelWest Yorkshire, è stato condannato al carcere a vita per aver violentato eucciso la nipote Donna Marie Gillbanks nel 1977, ha scontato la pena minima di20 anni e nonostante possa richiedere la libertà di vigilata, non è statofinora rilasciato perchè considerato pericoloso. Nonostante la corte europeaabbia decretato, nell'ottobre del 2005, che il divieto al voto per tutti icarcerati in Gran Bretagna rappresenti una violazione della convenzione per idiritti umani, il Regno Unito non ha per ora modificato le sue norme ariguardo. I legali che all'Alta Corte rappresentano il ministro Straw – chenell'aprile scorso aveva annunciato l'intenzione di garantire il diritto alvoto ai condannati a pene inferiori ai quattro anni di carcere – sostengono cheil voto ai detenuti è un problema di grande importanza politica e sociale e chesta dunque al Parlamento e non ai tribunali decidere a chi garantire il dirittodi votare. Il verdetto dell'Alta Corte è atteso per mercoledì.