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Harvey Weinstein dovrà risarcire 19 milioni alle sue vittime: ecco a chi finiranno i soldi

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Harvey Weinstein il produttore cinematografico che sta scontando 23 anni di prigione per l'aggressione e lo stupro di due donne, dovrà versare 19 milioni di dollari alle sue vittime. L'accordo è stato annunciato dalle attorney general di New York, Letitia James, e di Chicago, Elizabeth A. Fegan. Se sarà approvato dai giudici federali, tutte le partecipanti alla class action potranno chiedere risarcimenti tra i 7.500 ai 750mila dollari. 

Il fondo, per l'esattezza di 18.875.000 dollari, sarà distribuito non solo tra le donne che hanno subito abusi sessuali da parte di Weinstein, ma anche tra le ex dipendenti della Weinstein Company che "hanno vissuto in un ambiente di lavoro ostile, hanno subito molestie sessuali e sono state discriminate sul luogo di lavoro", ha reso noto l'ufficio del Procuratore Generale di New York. 

 

Le accuse di molestie e le aggressioni sessuali di Weinstein come di altri personaggi pubblici americani, basti pensare al potentissimo  Roger Ailes, chief executive della Fox News Channel, sono venute fuori all'inizio del 2017 con il movimento #Metoo, che ha denunciato comportamenti predatori da parte di uomini potenti, come era Weinstein ad Hollywood.

"Questo accordo è il culmine di anni di duro lavoro da parte delle vittime che non solo hanno iniziato il movimento sul caso Weistein, ma hanno usato questa piattaforma per cercare giustizia anche per chi aveva troppa paura per farsi avanti, temendo una rappresaglia ad Hollywood", ha detto Fegan.

"Weinstein ha evitato di rispondere alle sue responsabilità per decenni", ha dichiarato Caitlin Dulany, che accusa Weinstein di aver aggredita al Festival di Cannes nel 1996 - facendo leva su suo potere per nascondersi dietro una rete di inganni, "io ho aderito a questa class action per assicurare un'opportunità significativa per tutte le vittime. Sono orgogliosa", ha concluso, "che questo accordo aiuterà così tante donne che da troppo tempo aspettano giustizia". Non tutti i legali delle donne vittime di Weinstein sono però soddisfatti dell'accordo, per alcuni infatti questo è "profondamente ingiusto" e "svende" le ragioni delle vittime perché non richiede nessuna ammissione di responsabilità da parte del produttore che non dovrà neanche pagare di tasca propria. Inoltre, aggiungono, questo accordo pregiudica azioni future da parte di donne che hanno scelto di partecipare a questa class action.  

L'accordo dovrà essere approvato adesso sia dalla Corte distrettuale, sia dalla Corte fallimentare che presiede il caso di bancarotta della Weinstein Company
 

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