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Giuseppe Conte e Vladimir Putin, il retroscena sulla telefonata a Palazzo Chigi: "Non impicciatevi"

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Una telefonata del presidente russo Vladirim Putin per dire in sostanza al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e all'Italia di farsi i fatti propri sul  caso del blogger avvelenato Alexey Navalny. Nel colloquio richiesto da Roma ha fatto sapere il Cremlino i due leader hanno discusso di misure per combattere il coronavirus, compreso lo sviluppo dei vaccini. I due hanno anche discusso il caso-Navalny. Putin, riporta il Cremlino, ha sottolineato l'inammissibilità di accuse frettolose e infondate a questo proposito e l'interesse ad un'indagine approfondita e obiettiva su tutte le circostanze dell'incidente.

Il premier Conte, scrive La Stampa, ha fatto presente che di fronte a manifestazioni e proteste di queste dimensioni non è pensabile girarsi dall'altra parte, e pur consapevole del fatto che non ci può essere una soluzione della crisi in Bielorussia senza il consenso (e diciamo pure l'approvazione) di Mosca, ha sollevato l'importanza di una mediazione internazionale affidata all'Osce. Il problema però, come confermano anche fonti russe, è che quello che gli europei considerano "un tentativo di mediazione" è visto dai russi come "un'interferenza". 

 

 

 

Quanto ai fronte libico, nei giorni in cui la Turchia sta gettando nello sconcerto la comunità internazionale per il suo atteggiamento aggressivo nel Mediterraneo Orientale, Putin dice invece a Conte che i suoi rapporti con Ankara sono ben saldi. "Nessuno è interessato a che gli eventi precipitino", ha detto Putin rispondendo a una preoccupazione di Conte, "l'importante è che le parti in gioco non sfruttino le piccole tregue per costruire nuove occasioni per sferrare ulteriori attacchi", spiegano fonti russe. 

Per quanto riguarda la sfida al Covid "mia figlia si è vaccinata e sta benissimo", ha detto il presidente Putin a Conte nel descrivere gli effetti del vaccino che la Russia ha iniziato a somministrare alla popolazione. Il premier Conte, nel congratularsi per il risultato, ha fatto presente la disponibilità italiana a effettuare scambi di medici ed esperti per confrontarsi sulle sperimentazioni in corso, e l'importanza di condividere i risultati su un piano multilaterale. La Russia registrerà fra un mese un nuovo tipo di vaccino, e si è detta favorevole a promuovere incontri e contatti fra gli specialisti sanitari che lavorano nel campo. 
 

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