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Donald Trump, la Corte suprema respinge il ricorso sui voti postali in Pennsylvania. E il presidente manda in campo Melania

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La Corte suprema degli Stati Uniti, ovvero il massimo organo giudiziario, ha dato torto a Donald Trump,  ha deciso che in Pennsylvania, uno degli Stati in bilico più importanti, i voti per posta saranno contati se saranno ricevuti entro tre giorni dall'election day, anche se privi di un timbro postale leggibile. Si tratta di una vittoria per i democratici perché il presidente e il Grand Old Party chiedevano che fossero contate solo le schede consegnate entro l'election day. Quattro giudici si sono espressi contro ma il presidente John Roberts si è schierato con i tre togati liberali. 

 

 

 

 Il partito repubblicano della Pennsylvania aveva chiesto la sospensione della sentenza di una corte statale ma per ottenerlo occorrevano 5 voti. Il presidente Roberts si è rivelato determinante spostandosi a sinistra in un'area dove ha precedenti molto conservatori. Ma il risultato suggerisce che la giudice Amy Coney Barrett, nominata da Trump, potrebbe giocare un ruolo decisivo nelle dispute elettorali se verrà confermata prima del voto. 

Una bella botta per l'inquilino della Casa Bianca che ha chiesto infatti alla moglie Melania di scendere in campo e correre ai ripari. Ci sarà anche lei, la first Lady con il presidente al rally a Erie, in Pennsylvania. E sarà la sua prima volta, in persona, a un evento della campagna elettorale del tycoon da più di un anno. Eccezion fatta per il discorso alla convention repubblicana di agosto dal Rose Garden della Casa Bianca. La conferma è arrivata dalla Casa Bianca, come riporta la Cnn, secondo cui Melania - che era in platea al primo duello tv tra Trump e Joe Biden del 29 settembre - dovrebbe partecipare anche all'ultima sfida televisiva tra i due candidati.

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