Silvio Berlusconi d'Arabia
Italia partner degli sceicchi
Italia e Arabia Saudita puntano a creare un vero e proprio partenariato, rafforzando la già buona cooperazione economica e commerciale tra Roma e Ryad. Sarà questo uno dei fili conduttori della visita ufficiale che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si appresta a fare a Gedda, da domani a domenica, dove sarà impegnato in una serie di incontri con il re Adballah, il ministro degli esteri Saud Al Faisal e con il governatore della Mecca, il principe Khaled Al Faisal. Una tre giorni molto impegnativa a cui farà seguito una puntata a Doha, nel Qatar, per un colloquio con l'emiro Sheik Hamad Bin Khalifa Al Thani, già ospite a Roma, pochi giorni fa, del premier italiano. L'obiettivo del governo è quello di consolidare la posizione del nostro paese nel Golfo: una posizione - come aveva ricordato il ministro degli Esteri Franco Frattini in una recente visita ad Abu Dabi - che sta emergendo sempre più forte rispetto a quella degli altri paesi europei. Tant'è che l'Italia è diventata il primo partner commerciale dell'Arabia Saudita tra i membri dell'Ue. L'interscambio e la collaborazione a tutti i livelli stanno crescendo rapidamente. Nell'agenda dei colloqui tra il presidente del Consiglio ed i suoi interlocutori sauditi si parlerà molto di economia ma anche di collaborazione culturale, di Medio Oriente e Afghanistan. E non sono escluse riflessioni sulla strada da seguire nei rapporti con l'Iran. Berlusconi dovrebbe anche fare il punto sulla sua esperienza di presidente del G8 e di come la nuova governance mondiale stia considerando sempre di più i paesi dell'area del Golfo dei partner importanti. Proprio l'Arabia Saudita è entrata nel gruppo del G20, e Roma guarda con la massima attenzione al ruolo della penisola arabica nel contesto dell'economia globale. Nello stesso tempo intende ampliare la cooperazione al di là dei tradizionali investimenti, come, ad esempio, quelli per l'energia. E questo significa ragionare sulle tecnologie, sulla finanza, la sicurezza, l'istruzione. E ciò nella cornice di un dialogo politico intenso, e favorito dalle posizioni moderate e costruttive da sempre assunte da Ryad su temi come il processo di pace in medio oriente, la questione iraniana e la stabilizzazione dell'Afghanistan. Dopo la missione di questo fine settimana, il presidente del Consiglio tornerà a gennaio nei paesi del Golfo. Un appuntamento in questo senso, infatti, è stato fissato con le autorità degli Emirati Arabi Uniti, dopo aver deciso di far slittare la visita prevista per domenica e lunedì.