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Alexei Navalny condannato a tre anni e sei mesi: spedito in una colonia penale

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Alexei Navalny è stato condannato a 3 anni e 5 mesi di carcere da scontare in una colonia penale. Dato che Navalny aveva già trascorso circa dieci mesi agli arresti domiciliari, il periodo che trascorrerà in carcere è di due anni e otto mesi.  Il tribunale ha sostituito quindi la condanna ai domiciliari all'oppositore con una vera e propria condanna da scontare in carcere.

 

 

 

 

Nel frattempo, nel centro di Mosca assediato dalla polizia, l'ingresso alla Piazza Rossa è stato chiuso. Dopo la lettura della sentenza alcuni manifestanti pro-Navalny hanno chiesto di protestare in piazza contro la condanna. Radio Eco di Mosca, riferisce della presenza di "molte auto della polizia e di uomini delle forze dell'ordine". 

 

 

 

"Non mi sono nascosto. E ho partecipato all'indagine sul mio stesso avvelenamento. E abbiamo dimostrato che è stato Putin a commettere l'attentato e questo lo fa impazzire. Passerà alla storia proprio come un avvelenatore", aveva dichiarato Alexei Navalny in aula, poco prima del verdetto, aggiungendo: "Chiedo il rilascio immediato per me e per tutti i prigionieri politici: questo teatrino è illegale". Ma così non è stato. Il pugno di ferro di Putin è stato micidiale.

 Come risposta alla condanna, il team di Navalny ha invitato a una "protesta immediata a Mosca. Il nostro Paese è piombato nella più completa illegalità, dobbiamo opporci", si legge in un tweet postato dal Fondo anticorruzione. La prima reazione internazionale è stata quella della Gran Bretagna chiede l'immediato rilascio. In un messaggio firmato dal ministro degli Esteri, Dominic Raab:  "Il perverso verdetto di oggi prende di mira la vittima d'un avvelenamento invece dei responsabili e mostra come la Russia manchi di rispettare anche i piu' basilari impegni richiesti a qualsiasi membro responsabile della comunita' internazionale". Una chiara condatta al governo russo con cui da tempo la Gran Bretagna è in crisi dipolomatica dopo il caso Litvinenko.

 

 

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